Tragedia del Natisone, i vigili del fuoco e operatore Sores indagati chiedono giudizio immediato
Per velocizzare il processo sulla morte di Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Molnar, i protagonisti coinvolti puntano a un unico procedimento evitando l’udienza preliminare

Gli indagati per la morte Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Molnar, i tre ragazzi travolti dalla piena del fiume Natisone, vogliono accorciare i tempi del processo. Dopo l’operatore della Sores Michele Nonino, 40enne di San Giorgio di Nogaro, anche due dei vigili del fuoco in servizio quel 31 maggio in sala operativa, Andrea Lavia, 60enne di Fagagna, ed Enrico Signor, 58enne di Mortegliano, hanno deciso di chiedere il giudizio immediato, saltando così il passaggio davanti al giudice per l’udienza preliminare, già fissato per il 19 settembre. Una mossa formalizzata ieri dal legale dei due vigili, Stefano Buonocore, che in tal modo punta a riunire in un unico procedimento il giudizio sul Natisone.
Lo stesso è pronto a fare anche il terzo pompiere coinvolto nella vicenda, Luca Mauro, 49enne di Cividale del Friuli, difeso dall’avvocato Alfonso Mangoni.
Allo stato attuale il processo è diviso in due tronconi: Nonino, assistito dall’avvocato Maurizio Miculan, andrà a processo lunedì 17 novembre con il giudice Mauro Qualizza. Lavia, Signor e Mauro sono attesi davanti al gup Mariarosa Persico il 19 settembre. Ora però,
“Dal canto nostro avremmo partecipato all’udienza preliminare: si tratta di un fase del processo molto utile in quanto stimola le parti a un’analisi complessiva del contenuto del fascicolo – sono le parole di Buonocore –. Non è però pensabile però che il tribunale di Udine celebri due volte un processo così complesso; tantomeno che i testimoni, innanzitutto i famigliari delle vittime, vengano sottoposti due volte a un’attività per loro così logorante come l’esame testimoniale. Riteniamo quindi sia interesse di tutti che il processo rimanga unito e venga celebrato una volta sola. Abbiamo pertanto dato corso agli adempimenti per la rinuncia all’udienza preliminare con la richiesta di giudizio immediato”, ha chiuso il legale. Interrogato sulla questione, Mangone ha chiarito: “Entro la prossima settimana decideremo anche noi, ma l’ipotesi di saltare l’udienza del 19 settembre è concreta”.
La Procura ha coinvolto nell’inchiesta i tre vigili del fuoco e l’operatore Sores imputandogli «condotte colpose concorrenti per imperizia, negligenza e imprudenza» nella gestione della catena dei soccorsi di quel 31 maggio. In particolare vengono mossi dei dubbi sulle modalità e sulle tempistiche di intervento, con i tre ragazzi che sono rimasti bloccati sul greto del fiume Natisone per 40 minuti, prima di essere trascinati via dalla corrente, alle 14.10 circa, e morire annegati. Tre minuti prima dell’arrivo dell’elicottero.
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