Don Ciotti ha acquistato una tomba al cimitero di Pieve di Cadore: riposerà lì
Il fondatore di Libera lunedì 8 settembre si è presentato in municipio, dove ha incontrato la sindaca Sindi Manushi: «La voglio rivolta verso gli Spalti di Toro»

«Vado in municipio ad acquistare la tomba, qui in cimitero a Pieve. E, mi raccomando: la bara dev’essere rivolta verso gli Spalti di Toro». Detto, fatto. Don Luigi Ciotti, 80 anni martedì 9 settembre, la mattina di lunedì 8 si è presentato di buonora in municipio a Pieve di Cadore. Ma non ha trovato gli uffici aperti. Era la festa del patrono. C’era, però, la sindaca Sindi Manushi, che si è scusata per non avere la documentazione necessaria.
Domenica pomeriggio, infatti, l’annuncio di ‘don Gigi’, come lo chiamano quassù, era completamente inatteso. E tanti, dei più anziani tra i 500 presenti in sala Cosmo, si erano asciugati le lacrime dalla commozione. «Cara sindaca, fammi però avere tutte le carte a Torino (al gruppo Abele, dove Ciotti risiede, ndr). Te le restituirò immediatamente, firmate. E con i soldi per la tomba».
La prima cittadina di Pieve, origini albanesi, non svela nessun particolare degli accordi in tema. Tanto meno lo stesso don Ciotti. Domenica aveva confermato, ai suoi compaesani, di avere la “piena consapevolezza” di aver intrapreso l’ultimo tratto di strada edaveva svelato di «aver avuto seri problemi di salute» che hanno comportato anche «interventi chirurgici».
Cosa sono gli Spalti di Toro

Don Luigi Ciotti ha chiesto espressamente che la sua bara deve essere rivolta verso gli Spalti di Toro, un gruppo montuoso delle Dolomiti venete e friulane. Il gruppo deve il nome al Campanile di Val Montanaia, una delle cime degli Spalti. Tor, infatti, significa campanile in dialetto friulano. Sulla vetta del Campanile di Val Montanaia si trova una campana, presente dal 1982. L’attuale campana è la copia perfetta di quella portata sulla cima da alcuni alpinisti veneti nel 1926.
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