La Procura di Venezia presenta Appello contro la sentenza Turetta: «Ci furono crudeltà e stalking»

Il pubblico ministero contro la sentenza che ha condannato Filippo Turetta all’ergastolo per l’omicidio di Giulia Cecchettin. Per l’accusa, non ci sarebbe dubbio che 75 pugnalate e una aggressione durata oltre 20 minuti abbiano prolungato l’agonia della giovane

Roberta De Rossi
Filippo Turetta, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Giulia Cecchettin
Filippo Turetta, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Giulia Cecchettin

La procura di Venezia ha presentato appello contro la sentenza che ha condannato Filippo Turetta all’ergastolo per la l’omicidio di Giulia Cecchettin.

Il pubblico ministero Andrea Petroni chiederà alla Corte di riconoscere le aggravanti negate in primo grado dalla corte d’assise: la crudeltà e lo stalking.

 

Lo sfogo di Elena Cecchettin sulle 75 coltellate di Turetta: «La sentenza, un terribile precedente»
Elena Cecchettin al centro, il giorno del funerale di Giulia, assieme al fratello Davide e al papà Gino

Per l’accusa, non ci sarebbe dubbio che 75 pugnalate e una aggressione durata oltre 20 minuti abbiano prolungato l’agonia della giovane.

Come le migliaia di messaggi a tutte le ore del giorno e della notte, il farsi trovare nei luoghi frequentati da Giulia anche dopo che si erano lasciati, i “ricatti emotivi“ che riceveva la ragazza, per la Procura sono configurabili in stalking.

Le 75 coltellate inflitte da Turetta sul corpo di Giulia «non sono segno di crudeltà ma di incapacità»
Filippo Turetta durante l'interrogatorio come imputato nel processo per l'omicidio di Giulia Cecchettin

Lo stabilirà la Corte d’Assise d’appello.

Al momento non si ha notizia di appello presentato dalla difesa di Filippo Turetta: termini scadono il 27 maggio.

L’avvocato Tigani della famiglia Cecchettin

«Ci rincuora il fatto che la procura abbia impugnato la sentenza emessa nei confronti di Filippo Turetta. Ci rincuora perché è la conferma che la richiesta di impugnazione formulata dal nostro collegio difensivo in difesa della famiglia Cecchettin fosse fondata e che la strada giusta da percorrere in memoria di Giulia e per una giustizia completa fosse quella. Lo abbiamo fatto e lo facciamo, come ho sempre detto, nel pieno rispetto del lavoro di tutte e tutti, senza polemiche perché impugnare un provvedimento è un diritto ma esso va esercitato sempre nel rispetto dei ruoli, nel solo scopo dell’accertamento della verità».

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