Appello bipartisan degli eurodeputati italiani per liberare Alberto Trentini

In 39 si rivolgono alle autorità della Repubblica Bolivariana del Venezuela: «Chiediamo un atto di umanità, un gesto di clemenza e di apertura. Si attivi ogni canale disponibile nel rispetto dei diritti umani»

Alberto Trentini
Alberto Trentini

Trentanove europarlamentari italiani, appartenenti alle forze politiche del PD, M5S, AVS e FDI hanno sottoscritto un appello per la liberazione di Alberto Trentini, il cooperante veneto detenuto in Venezuela dal 15 novembre 2024, affinché si apra ogni canale disponibile nel rispetto dei diritti umani, del diritto internazionale e dell'articolo 11 della costituzione italiana.

L’appello

«Con uno spirito che guarda alla pace come orizzonte comune» si legge nel testo, «rivolgiamo un appello alle autorità della Repubblica Bolivariana del Venezuela. Con rispetto per la sovranità del Paese, ma con altrettanta fermezza nel richiamare i valori universali dei diritti umani, chiediamo un atto di umanità: la liberazione di Alberto Trentini. Un gesto di clemenza e di apertura, in questo momento segnato da tensioni regionali e da minacce di escalation militare nelle aree vicine alle coste venezuelane, avrebbe un significato profondo. Sarebbe percepito - prosegue l'appello - come un segnale di volontà dialogante, un contributo alla costruzione di un clima più sereno e cooperativo, un passo che risponde a un appello di pace con un gesto concreto di pace. Come europarlamentari, esprimiamo inoltre apprezzamento per l'attenzione recentemente mostrata dalle istituzioni europee nei confronti del caso Trentini.

Sostenere una soluzione positiva è responsabilità condivisa tra Roma, Bruxelles e tutti coloro che credono nella diplomazia come strumento per superare anche le situazioni più delicate.

Rivolgiamo pertanto un appello affinché si apra ogni canale disponibile nel rispetto dei diritti umani, del diritto internazionale e dell'articolo 11 della costituzione italiana.  Che possa tornare alla sua famiglia. Che la sua storia trovi un epilogo di giustizia e umanità. Che un gesto di apertura possa diventare un ponte di comprensione in un momento in cui il mondo ha bisogno, più che mai, di segnali di pace». 

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