'Uccise moglie e suocera', Amato in aula per l'appello

Al via il secondo grado di giudizio dopo l'ergastolo

(ANSA) - BOLOGNA, 29 SET - Giampaolo Amato è arrivato in Corte a Bologna accompagnato dalla polizia penitenziaria, che lo ha scortato all'aula di udienza tenendolo sotto braccio, senza manette. Camicia bianca, stampella per aiutarsi a camminare, l'imputato, ex medico della Virtus e noto oftalmologo, si trova davanti alla Corte di assise di appello per il secondo grado di giudizio: il 16 ottobre 2024 è stato condannato all'ergastolo per gli omicidi della moglie, la ginecologa 62enne Isabella Linsalata e della suocera Giulia Tateo, 85. Amato, che ha cambiato difensori per l'appello, è difeso dall'avvocato Valerio Spigarelli, in aula e dal professor Franco Coppi, non presente. La difesa, nell'atto di impugnazione, ha già chiesto un rinnovo dell'istruttoria e di disporre una perizia tossicologica. I due omicidi, secondo l'accusa, impostazione accolta dai giudici di primo grado, sarebbero stati commessi con un mix di Sevoflurano, un anestetico, e Midazolam, ovvero benzodiazepine. Le morti di suocera e moglie erano condizione indispensabile, secondo l'accusa e Corte di primo grado, per continuare la relazione extraconiugale che Amato portava avanti da anni ed entrare in possesso delle proprietà di Linsalata. Amato, in carcere dall'8 aprile 2023, si è sempre dichiarato innocente. Parti civili nel processo sono la sorella di Isabella Linsalata e il fratello di Giulia Tateo, assistiti rispettivamente dagli avvocati Maurizio Merlini e Francesca Stortoni. L'accusa è sostenuta dall'avvocato generale Ciro Cascone e dalla sostituta pg Antonella Scandellari. (ANSA).

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