Weber conquista il Friuli Storia con l’alleanza tra Stalin e Hitler

Docente all'Europa-Universität Viadrina, ha ottenuto 180 voti, uno in più di Macry. Terzo finalista Falanga, con 126 preferenze. Martedì la premiazione ufficiale

Valerio Marchi

Dire “sul filo di lana” è poco. Infatti Claudia Weber, docente di Storia dell’Europa contemporanea all’Europa-Universität Viadrina di Francoforte sull’Oder, si è aggiudicata la nona edizione del Premio Friuli Storia con 180 voti della giuria dei lettori: un solo voto di vantaggio sul libro di Paolo Macry “Storie di fuoco. Patrioti, militanti, terroristi” (il Mulino), che ne ha ricevuti 179. Il volume di Weber “Il patto. Stalin, Hitler e la storia di un’alleanza mortale. 1939-41” (Einaudi), dedicato al patto di non aggressione tra Germania e Unione Sovietica dell’agosto 1939, aiuta fra le altre cose a capire meglio complessità e contrapposizioni odierne nell’Est Europa. Il lavoro di Gianluca Falanga “La diplomazia oscura. Servizi segreti e terrorismo nella Guerra Fredda” (Carocci), terzo finalista selezionato dalla giuria scientifica, ha ricevuto 126 voti.

Il Premio Friuli Storia registra di anno in anno un numero crescente di appassionati e, pur rimanendo saldamente ancorato al territorio friulano, coinvolge altresì storici, case editrici e lettori di ogni parte d’Italia e di oltre confine. Alla crescita del Premio hanno contribuito, con il tramite di Anci Fvg, anche dieci comuni del Friuli Venezia Giulia: Aquileia, Cassacco, Chions, Montenars, Palmanova, Pavia di Udine, Porcia, Ragogna, Tricesimo e Udine; e sono stati 100 i lettori delle rispettive biblioteche comunali all’interno della giuria popolare, che ha segnato un record di partecipanti: 550, tra cui 100 studenti dell’Università di Udine, il cui numero è cresciuto quest’anno di 50 unità grazie al sostegno del Rotary Club di Udine.

Anche limitandosi ai soli vincitori, uno sguardo retrospettivo attesta che il Premio ha spaziato dalle lontane tematiche risorgimentali ai più vicini anni di piombo, con notevoli agganci a vicende europee e internazionali. Ripercorriamo nomi e titoli: nel 2014 Lucia Ceci (L’interesse superiore. Il Vaticano e l’Italia di Mussolini, Laterza, 2013), nel 2015 Leonardo Campus (I sei giorni che sconvolsero il mondo.

La crisi dei missili di Cuba e le sue percezioni internazionali, Le Monnier), nel 2016 Vladimiro Satta (I nemici della Repubblica. Storia degli anni di piombo, Rizzoli), nel 2017 Maria Teresa Giusti (La campagna di Russia. 1941-1943, Il Mulino), nel 2018 Marco Mondini (Il Capo. La Grande Guerra del generale Luigi Cadorna, Il Mulino), nel 2019 Raoul Pupo (Fiume città di passione, Laterza), nel 2020 Istvan Deak (Europa a processo. Collaborazione, resistenza e giustizia fra guerra e dopoguerra, Il Mulino), nel 2021 Jacopo Lorenzini (L’elmo di Scipio. Storie del Risorgimento in uniforme, Salerno Editrice).

Durante la premiazione, che – nel commosso ricordo di Giulio Giustiniani, da poco scomparso, già presidente dell’Associazione Friuli Storia – si terrà martedì 6 alle 18.30 nella cornice di palazzo Garzolini di Toppo Wassermann a Udine, i tre finalisti dialogheranno assieme al giornalista e conduttore televisivo Massimo Bernardini sul tema “Le forze della storia: passione, ideologia e politica”. L’accesso è libero fino ad esaurimento posti.

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