«Vi ripresento Quarantotti Gambini»

PORDENONE. Dice di avere la sindrome dell'adultero, perché bravo a raccontare bugie molto vicine alla realtà. Mauro Covacich non pecca di superbia, e raccontando la genesi del suo ultimo libro, "La sposa", spiega il suo modo di fare letteratura.
Lo scrittore triestino porta al pubblico delle storie che nascono dalla realtà, dalla cronaca. Cosí risalta la cifra stilistica di Covacich, che porta sul libro fatti veri e che lo toccano da vicino. La magia è nell'esercizio di trasformare in letteratura alcuni aspetti della vita quotidiana che nel mondo della letteratura non trovano posto. In particolare, la fiamma per la scrittura di questo libro è arrivata dalla storia di Pippa Bacca, che ha affascinato molto Covacich.
L'artista milanese morta nel 2008 in Turchia, mentre attraversava 11 Paesi teatro di guerra, ha lasciato molti interrogativi allo scrittore, a partire dal rapporto tra forma e sostanza di una sposa. Pippa Bacca protagonista di uno dei 17 racconti del libro, appare anche in altri momenti, e cosí emerge l'intenzione di Covacich, il quale ha creato un prodotto che non è una raccolta di racconti, ma un flusso di pensieri in un diario narrativo. E la parola diario non viene utilizzata per convenzione.
L'autore ha voluto partecipare in prima persona al suo libro. «Io sono presente in scena - ha precisato - cosí come lo è la mia vita». Perché Covacich ammette di saper scrivere solo delle cose che vive davvero, e cosí si crea «la differenza tra fabbricare libri e scriverli».
Il libro diventa una narrazione dove l'autore esiste in prima persona, come un attore in scena che racconta quello che vede. Metaforicamente, citando un pensiero di Celine, Covacich mostra al pubblico una nave, ma non si ferma qui, e descrive anche il suo interno, la sala macchine.
In questo modo il lettore può entrare in rapporto empatico con lo scrittore che nel suo percorso letterario porta anche importanti riferimenti autobiografici. Influenzato da Levi e Parise, lo scrittore triestino con questo lavoro è riuscito a mettere in risalto un altro aspetto della sua persona: la passione per l'arte contemporanea e in particolare lo studio e la valorizzazione del corpo. Comunque, Covacich esce anche dal ruolo di scrittore in senso stretto.
Insieme a Elisabetta Sgarbi, direttrice editoriale di Bompiani, ha annunciato il lancio di una nuova collana. Che riporterà nelle librerie le opere di Pier Antonio Quarantotti Gambini, secondo Covacich lo scrittore che esprime meglio la "triestinità" con uno stile molto diverso da Svevo.
Lancio previsto a primavera 2015, in occasione del 50esimo anniversario della morte di Quarantotti Gambini, e del 50esimo compleanno di Covacich.
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