Val Cimoliana, a tu per tu con l’orso

CIMOLAIS. Oggi alle 20.30, al rifugio Pordenone, in val Cimoliana, si potranno ammirare le immagini e sentire le relazioni degli esperti della Guardia forestale sulla presenza dell’orso nella valle. Si prevede che la conferenza sia particolarmente partecipata nella sala del più antico rifugio alpino che sorge a 1.249 metri di quota, in uno splendido scenario del parco delle Dolomiti friulane a poco più di un’ora di cammino dal Campanile di Val Montanaia.
La presenza dell’orso in val Cimoliana è vista dagli organizzatori del Cai e dagli esponenti del corpo forestale come un ritorno alle origini della valle, in un ambiente che, grazie all’istituzione del parco delle Dolomiti friulane tutelato dall’Unesco, ha permesso una salvaguardia e tutela ambientale in grado di far ritornare l’orso, creando anche una serie di colonie di caprioli, camosci e stambecchi, ormai assurti a simboli del parco stesso, assieme alle coppie di aquile che, ogni giorno si possono ammirare in tutti gli areali della grande riserva naturalistica.
Dopo la cena al rifugio, organizzata per i soci Cai alle 19, saranno gli appassionati esponenti del Corpo forestale dello Stato della stazione di Barcis a proporre l’affascinante incontro ravvicinato con il plantigrado, tramite l’uso di diapositive e immagini catturate con le trappole fotografiche. Si tratta di «foto e filmati inediti – annunciano gli attivisti del Cai di Pordenone – per raccontare abitudini e percorsi dell’orso maschio che attraversa la val Cimoliana e le zone limitrofe in cerca di una compagna di vita».
Le attività del Cai di Pordenone vedono anche, sempre oggi, alle 17.30 le vernici, alla Scuola d’Ambiente di Barcis, di due mostre fotografiche. “Il volto nascosto dell’Europa”, propone le meraviglie del sottosuolo nel nostro continente. L’esposizione fotografica è legata al concorso internazionale per i 150 anni del Cai. La mostra “Le acque del Cellina e la grotta della vecchia diga”, espone invece i segreti della Valcellina, scoperti da speleologi e ingegneri nel corso di oltre un secolo.
Sigfrido Cescut
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