Un insolito Arsenio Lupin il mitico ladro-gentiluomo

la serie tv

Per tutti noi, ex bambini degli anni ’80, Lupin significa automaticamente Lupin III: il formidabile cartone giapponese (allora non conoscevamo la parola “anime” e vivevamo felici lo stesso) con Jigen, Goemon, la bella Fujiko e l’ispettore Zenigata, detto Zazà. Un ricordo caro, carissimo. Un’istituzione. E chi dice il contrario, mente! Se ci spostiamo in Francia, tuttavia, Lupin III smette di scintillare e deve cedere subito lo scettro a quello che, per i nostri cugini, è il solo e unico Lupin: Arsenio, il mitico ladro gentiluomo creato da Maurice Leblanc, ora al centro di Lupin - All’ombra di Arsenio.

Ambientata nella Parigi contemporanea e disponibile su Netflix, questa serie cliccatissima e riuscitissima vede Omar Sy (l’irresistibile ragazzone di “Quasi amici” e di “Samba”) nel ruolo principale: Assan Diop, figlio di un immigrato senegalese, padre e marito imperfetto, ammiratore numero uno dell’Arsenio Lupin letterario e... ladro gentiluomo come il suo idolo. Niente cilindro e monocolo, ok, ma la stessa intelligenza acuminata e la stessa abilità nei travestimenti e nei furti. A cominciare dal prezioso collier della regina Maria Antonietta, battuto all’asta per 60 milioni di euro, che Assan-Lupin sottrae al Louvre durante la prima puntata. Ma cosa nasconde veramente la decisione di rubarlo?

Lupin - All’ombra di Arsenio non è un heist movie tipo “Ocean’s Eleven” e non è il ritratto di un genio del crimine (chi lo pensa, attenzione, rischia forse di restare un pochino deluso): è il ritratto, molto brillante e molto trascinante, di un uomo deluso dalla giustizia che sta cercando verità e vendetta. Qui, ovviamente, non sveliamo né per chi né per quale (validissima) ragione. Ricordatevi semplicemente di non dare confidenza a un certo Hubert Pellegrini, dovesse mai capitarvi d’incontrarlo... —



Lupin, regia di Louis Leterrier (e altri), con Omar Sy e Hervé Pierre (Netflix)

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