A Udine l’omaggio a Strauss con Selma Pasternak: «Che emozione tornare nel mio Friuli»
La cantante lirica sarà tra i protagonisti giovedì al Giovanni da Udine. Sul palco con Mazzucato e Fvg Orchestra

Giovedì alle 20.30, nell'ambito di “Io sono sinfonica”, prima stagione di Fvg Orchestra, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, appuntamento con “Omaggio a Strauss e fantasia di operetta” con Andrea Binetti, anima della Piccola Lirica e recente vincitore del Premio Internazionale dell’Operetta, e Daniela Mazzucato, applaudita nei più prestigiosi teatri, affiancati da Ilaria Zanetti, Selma Pasternak e Francesco Scalas, diretti dal maestro Romolo Gessi.
Ci facciamo raccontare l’atmosfera del concerto da Selma Pasternak, cantante lirica che svolge attività concertistica nei teatri nazionali e internazionali, legata indissolubilmente alla musica ma anche al territorio friulano.
Ci racconta lo spirito del concerto?
«Il concerto nasce con la Fvg Orchestra in collaborazione con l’Associazione Internazionale dell’Operetta di Trieste. Io sono stata catapultata dalla dimensione dell’opera, da cui provengo, al magico mondo dell’operetta, a partire dal 2022 grazie ad Andrea Binetti, regista e cantante di questo spettacolo, che considero l’erede di Sandro Massimini, grande cantante d’operetta. Guest star del concerto sarà la grandissima Daniela Mazzucato. Sono fiera, orgogliosa e onorata di lavorare con un cast stellare. C’è grande intesa in questo percorso di fatica, vissuto da parte di tutti con grande voglia di migliorarsi. Il concerto è un’occasione per entrare dal vivo nel mondo magico dell’operetta, che è un genere impegnativo – in cui c’è anche recitazione e danza m – non minore rispetto all’opera. L’operetta, madre del musical, è ricca di equivoci, “vorrei e non vorrei”, incroci sentimentali. Storie che danno leggerezza e che suscitano anche il riso, portando speranza. Mi piacerebbe che il suono spensierato di questa serata raggiungesse tutti i cuori feriti».
Lei è molto legata al Friuli, vero?
«Sono particolarmente emozionata di cantare nella mia città di adozione per la serata al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, perché sono nel mio Friuli, dove tutto è partito. Claudio Mansutti mi conosce da quando ero studentessa al Conservatorio di Udine. Poi le strade mi hanno portato lontano. Sono nata a Brescia, ma abito a Moruzzo. Mi trovo bene in questa regione, la sento mia. Sono arrivata bambina, appena finita la quinta elementare e ho frequentato le medie a Cervignano, poi il liceo a Udine».
Cosa significa essere la pronipote di Boris Pasternak, Premio Nobel e autore del romanzo “Il dottor Zivago”?
«È una discendenza che porto con onere e onore. Sto facendo una ricerca storica. Ho scoperto che mio nonno è nato in una cittadina dell’attuale Ucraina, all’epoca nell’Impero zarista, che poi divenne Unione Sovietica. Siamo tutti “mescolati”. Non hanno senso le divisioni geografiche. Quanto al romanzo celeberrimo, da bambina desideravo un altro finale, felice. Pensavo di poterlo cambiare, visto che avevo lo stesso cognome, ma non è bastato».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto








