Torna Suns Europe, il festival delle arti in lingua minorizzata: ecco il programma
Il festival si svolgerà in diverse località del Friuli dal 27 novembre al 6 dicembre. In evidenza, la proiezione del pluripremiato film nordirlandese “Kneecap” di Rich Peppiatt

Ci sono diversi eventi, più o meno internazionali, dedicati alle lingue di minoranza, che si rivolgono ad esse come oggetto da guardare ed ascoltare, ma da non usare oppure da utilizzare molto poco, con una parsimonia e addirittura una sciatteria che sono tanto ostentate quanto incomprensibili.
E poi c’è Suns Europe, il festival delle arti nelle lingue minorizzate d’Europa, organizzato dalla cooperativa Informazione Friulana, per cui lingue, culture, artisti e comunità sono soggetti vivi, dinamici, esistenti e resistenti, come chiarisce inequivocabilmente lo slogan – ovviamente “par furlan” – che lo accompagna dalla sua prima edizione: «Dirit ae lenghe, dirit ae diversitât».
La nuova edizione della rassegna, nata nel 2015 come evoluzione di precedenti iniziative di respiro internazionale e strettamente connesse con l’attività condotta quotidianamente da Radio Onde Furlane, si svolgerà in diverse località del Friuli dal 27 novembre al 6 dicembre prossimi. Anche quest’anno il cartellone è ricco di eventi, tra incontri, conferenze, spettacoli teatrali e musicali, proiezioni di film e il classico concertone che si terrà nel teatro “Giovanni Da Udine” nella serata conclusiva.
Il tutto è stato presentato ufficialmente mercoledì mattina a Udine. Il presidente di Informazione Friulana, Carlo Puppo, e il curatore artistico della sezione musicale di Suns Europe 2025, Alessio Velliscig, ne hanno illustrato peculiarità e contenuti, evidenziando l’alto tasso di qualità, di consapevolezza sociale e culturale e di innovazione artistica che caratterizza le diverse proposte in programma, tra musica, cinema, teatro e letteratura.
Su questi aspetti si sono soffermati anche i rappresentanti istituzionali intervenuti alla presentazione. Il presidente dell’Arlef, Eros Cisilino, ha sottolineato l’importanza di Suns Europe come «un’occasione per promuovere e diffondere consapevolezza sull’importanza del pluralismo linguistico e culturale, dei diritti e delle identità, non solo in generale ma soprattutto tra i più giovani», coinvolti anche quest’anno, tra l’altro, come collaboratori volontari del festival (chi vuole proporsi può farlo scrivendo a volontari@sunseurope. com) e nell’incontro di carattere artistico e formativo Scuele Europe riservato alle scolaresche del territorio (info in rete: www. sunseurope. com), ribadendo l’impegno dell’agenzia da lui presieduta e dell’amministrazione regionale, in nome e per conto del vicepresidente e assessore alla cultura, Mario Anzil, e dell’assessore per le lingue di minoranza, Pierpaolo Roberti, a sostenere anche in futuro il festival che porta efficacemente l’Europa in Friuli e il Friuli in Europa.
Di diritti e dimensione europea, definendo Suns Europe «un laboratorio di visioni per il futuro dell’Europa e della nostra comunità», ha parlato anche l’assessore alla cultura del Comune di Udine, Federico Pirone, in rappresentanza della città insieme alla consigliera comunale delegata a friulano e plurilinguismo, Stefania Garlatti-Costa. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Giacomo Trevisan, vicesindaco del Comune di Codroipo, città che nei giorni scorsi ha già ospitato due anteprime del festival e dove Suns Europe tornerà il 28 novembre con il primo concerto in programma.
Tra le “chicche” di Suns Europe 2025 i tre appuntamenti dedicati al cinema, a partire dalla proiezione del pluripremiato film nordirlandese “Kneecap” di Rich Peppiatt, quelli con gli scrittori provenienti da Paese Basco, Catalogna, galizie a Friuli e il ventaglio di proposte musicali, dalla canzone d’autore della catalana Lia Sampai a quella friulana firmata Alvise Nodale e Banelli Claudio, passando per le diverse e originali miscele di pop, elettronica e sperimentazione delle basche Maddi e Verde Prato, della gallese Mali Hâf e del faroese Marius Ziska, per l’indie pop dei ladini Popcorner, per il rock ruvido dei gallesi Alffa, per l’epic metal dei sardi Shardana e per il mix tra rap e punk rock “par furlan” nato dalla collaborazione tra i No Good e Passion.
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