Tutto esaurito agli 80 eventi di vicino/lontano: «Tornato il grande pubblico»
Bilancio positivo. E si pensa già al 2024 per i 20 anni dalla morte di Terzani

Vicino/lontano ha chiuso ieri a Udine una diciannovesima edizione capace di assicurarsi non solo le migliori atmosfere vissute nel tempo pre-pandemia ma anche di allargare e diversificare il suo pubblico che dal 3 maggio - per cinque giorni, ha stretto in un abbraccio virtuale il festival.
Il bilancio, a poche ore dalla conclusione ufficiale, arriva dalla voce dei curatori Paola Colombo (presidente dell’associazione culturale vicino/lontano), Franca Rigoni e Álen Loreti, e del presidente del comitato scientifico Nicola Gasbarro.
«È un’edizione, questa che insieme a un resoconto decisamente lusinghiero porta in dote il valore aggiunto di una straordinaria empatia fra i protagonisti degli incontri e i loro spettatori. Non si tratta “solo” di un successo di partecipazione, ma di un’evoluzione di prospettiva: il pubblico di Udine dimostra oggi di guardare al festival come a una fonte importante di informazione e approfondimento sugli accadimenti del nostro tempo, sul mondo e le sue traiettorie. Un riscontro di cui siamo orgogliosi e che al tempo stesso ci responsabilizza per le scelte delle future edizioni. Il 2024 sarà un anno chiave per vicino/lontano perché segnerà il ventennale del festival e anche i vent’anni dalla scomparsa di Tiziano Terzani – mancato il 28 luglio 2004 - figura di riferimento del nostro lavoro e alla quale, di intesa con la famiglia Terzani, abbiamo voluto dedicare sin dal 2004 un Premio Letterario internazionale che si è affermato per l’autorevolezza e la statura dei suoi vincitori. La ventesima edizione, nel maggio 2024, si preannuncia, anche per questo, particolarmente ricca di spunti e di percorsi che si connetteranno alle due ricorrenze, e come sempre ruoteranno intorno a una parola chiave in fase di definizione».
Potere il tema dell’edizione appena conclusa, analizzato nelle sue multiformi accezioni da oltre 200 relatrici e relatori per 80 eventi, molti in anteprima. Un programma che «ha pienamente dimostrato – spiegano Gasbarro, Colombo, Rigoni e Loreti - la sua compattezza e coerenza tematica, l’alta qualità degli ospiti”. Un’edizione che è sembrata svilupparsi in un vero stato di grazia, con il pubblico in coda per partecipare agli incontri, (4 ore di “fila” per il firmacopie di Zerocalcare), con i programmi andati esauriti fin dal primo giorno, i biglietti gratuiti per la serata del premio Terzani letteralmente ‘bruciati’ in poco meno di mezz’ora. Dall’indagine sulle tante questioni aperte in Iran, Kurdistan, Afghanistan, ai temi dell’intelligenza artificiale e dell’allarme ambientale, la guerra in Ucraina, il bisogno di pace. Temi che, osservano ancora i promotori, «hanno segnato un netto “ringiovanimento” del pubblico che ha affollato gli eventi in programma e che ha trovato in Zerocalcare, vincitore del Terzani, un formidabile testimone di una vicenda che la geopolitica ha rimosso dalla sua narrazione".
L’attenzione al mondo della scuola da sempre una costante del festival ha registrato una forte risposta: oltre a “stanare” i lettori di Zerocalcare è stata frequente la presenza di classi portate dai loro insegnanti agli eventi del festival. «È gratificante essere riconosciuti, come un’importante occasione di riflessione, concludono i curatori, crediamo fermamente che sia questa una delle direttrici su cui lavorare anche in futuro». «Il nostro ringraziamento - aggiunge Colombo – va anche a tutti i volontari del festival che hanno contribuito a questa edizione con il loro entusiasmo».
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