Teatro di genere per bambini A Udine lo show contro i tabú

Domani al Palamostre col Css “Fa’Afafine” che ha vinto il premio Scenario Infanzia Polemiche in alcune città. Maffei: «Spettacolo pomeridiano scelgono i genitori»
Di Eleonora Cuberli

«Ha deciso che i giorni pari è femmina, quindi, mi ha preso la scarpa!». Dal tono la mamma di Alex non è molto contenta di questa scelta del figlio. È stato accompagnato da polemiche, da tentativi di censura preventiva, in altre città. È “Fa’afafine - Mi chiamo Alex e sono un dinosauro”. Spontaneo quindi domandarsi, «Come reagirà Udine?» «Benissimo, perché è una città molto aperta». Rita Maffei, del Css- Teatro stabile di innovazione del Fvg - ne è convinta. Ma a cosa dovrebbe reagire la città? Allo spettacolo che dà appuntamento, al teatro Palamostre, alle 17 di domani.

Uno spettacolo, scritto e diretto da Giuliano Scarpinato e interpretato da Michele Degirolamo, che per la sua capacità di affrontare il tema con coraggio e accuratezza, in modo diretto, plausibile, poetico e divertente ha ricevuto il piú autorevole riconoscimento del teatro italiano per ragazzi: il Premio Scenario Infanzia 2014. Uno spettacolo per ragazzi (dagli 11 anni) che fa parte della stagione Contatto Tig – Teatro per l’Infanzia e la Gioventú - e che rientra nell’ambito di “Udine città teatro per i bambini”, ideato proprio da Css e Teatro Nuovo Giovanni da Udine, con Ert Fvg.

Ora che sapete dove andare, vi raccontiamo di cosa si tratta. Anzi è la stessa Rita Maffei a farlo: «È uno spettacolo sulle questioni di genere. È la storia di un quasi adolescente che non ha ancora chiaro qual è il suo, di genere». Di qui lo strano titolo: quella parola “Fa’afafine” viene da lontano, dall’Isola di Samoa. Lí esiste definisce i bambini che, come Alex, non amano identificarsi in un sesso o nell’altro. Un vero e proprio terzo sesso che gode di considerazione e rispetto. In quanto alle polemiche che lo hanno colpito nella altre città, Maffei ha precisato che «sono emerse dalla scelta di portarlo nelle scuole». «È evidentemente un argomento delicato, e proprio per questo lo abbiamo messo in pomeridiano: sono i genitori a dover decidere se parlare di questi argomenti ai propri figli e come farlo, consapevolmente». Un argomento delicato, proprio cosí. Ma uno spettacolo che «dà una chiave di lettura ai genitori, dà loro una mano a capire come affrontare questi temi, uscendo dai tabú e dai pregiudizi». Maffei lo consiglia vivamente perché affronta tematiche controverse, soprattutto oggi, e «lo fa in maniera molto delicata, rispettosa, ma anche molto divertente e alla fine riconcilia con la possibilità di vedere le questioni di genere con un occhio piú sereno, piú di quanto non ci raccontino i media in questi ultimi mesi. E, sopratutto, senza paura, perché molte volte è solo la paura a rendere un argomento ostico». Teatro quindi come strumento per educare alla diversità e alla tolleranza. «Sí perché è uno strumento semplice. La comunicazione è diretta, si instaura immediatamente un dialogo, che poi può proseguire alla fine dello spettacolo, come faremo noi domenica». L’incontro che seguirà – per la prima volta proposto da Contatto Tig - vedrà protagonisti la stessa Maffei assieme a Sara Rosso, della commissione Pari opportunità del Comune di Udine, Michele Degirolamo, protagonista della rappresentazione e Federico Sandri, psicologo. Ora, ai genitori la scelta.

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