Storia di pistole e amore Veronica Pivetti contesa dai gangster americani

Una storia di pistole e d’amore, di gangster e di pupe, di proibizionismo e di passione negli anni più ruggenti della storia americana, gli anni ’20. Questo il contesto di “Stanno sparando sulla nostra canzone”, una black story musicale di Giovanna Gra su musiche di Alessandro Nidi al suo debutto domani, mercoledì 9 al Teatro Comunale di Cormons, in replica il 23 e il 24 al Verdi di Gorizia, una produzione della goriziana Artisti Associati in collaborazione con Pigra srl, diretta a quattro mani dall’autrice e Walter Mramor.
Protagonista una beniamina del pubblico, televisivo e teatrale, Veronica Pivetti, che, scherzando, sottolinea che «di spari e di pallottole lo spettacolo è pieno, bisogna stare attenti. Del resto raccontiamo la Manhattan degli anni ’20 ed è facile immaginare quanto, con quale frequenza e intensità fischiassero i proiettili in quel luogo e a quell’epoca».
Ma venendo alla realtà dello spettacolo, senza temere di sbilanciarsi dice che «è uno spettacolo davvero sorprendente. Un misto di prosa e di canzoni tutte celeberrime, riarrangiate, alcune in maniera totalmente diversa dall’originale alcune più fedeli, in modo che sia adattassero al testo. Copione che racconta di un triangolo amoroso tra una pupa, un gangster e un suo rivale».
Pivetti, che ovviamente sarà la bella contesa, si ritrova anche con questo testo, dopo “Victor Victoria” delle scorse stagioni, a fare i conti con un’epoca fissata nell’immaginario collettivo come assai intrigante, ricca di fermenti.
«Del resto gli anni ’20 – conferma Pivetti – sia in Europa che in America, sono stati favolosi, bellissimi, di un’eleganza unica, spettacolari per la voglia di nuovo, di uscire dagli schemi imperanti nella società borghese: per noi artisti una manna! E poi l’autrice ha fatto un gran lavoro di stravolgimento, riferendosi si all’epoca, ma anche con una gran voglia di futuro, affidato al protagonista narratore che come già nello spettacolo precedente è un giovinetto, uno che guarda avanti. C’è poi da dire che questa voglia di futuro assomiglia molto alla nostra voglia di futuro oggi. Come allora si usciva dalla spagnola, che fece milioni di morti in tutto il mondo, noi oggi stiamo uscendo da una pandemia che ci ha molto bloccato e tenuto col fiato sospeso». —
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