Smartphone in mano ai figli: i pediatri custodi digitali
Il progetto nasce dalla volontà dei pediatri di libera scelta, inizialmente della provincia di Pordenone e poi estesa a tutto il Fvg - assieme all’associazione Mec (Media educazione comunità) - di supportare le famiglie nell’educazione digitale, sin dalla nascita

I genitori devono conoscere gli ambienti online che i figli frequentano, per dare una valutazione, di rischi ed opportunità, in modo da poter superare il gap intergenerazionale tecnologico, che è molto ampio, e accompagnare in modo efficace la crescita delle nuove generazioni, anche attraverso un uso consapevole, adeguato e “sano” di questi dispositivi.
Il progetto “Custodi Digitali” nasce proprio dalla volontà dei pediatri di libera scelta, inizialmente della provincia di Pordenone, poi estesa a tutto il FVG - assieme all’associazione MEC (Media educazione comunità) - di supportare le famiglie nell’educazione digitale, sin dalla nascita.
Di questo progetto - e dunque del benessere digitale in età evolutiva - si parlerà nel corso della presentazione del libro “Pediatri custodi digitali”, che si terrà sabato 18, alle 18, all’Open di Villaverde, a Fagagna. A illustrarne i contenuti, Sonia Zanor, già dirigente medico e oggi pediatra di libera scelta, nonché coautrice del testo, che dialogherà con il vicedirettore del Messaggero Veneto, Paolo Mosanghini, sui contenuti del libro, con l’intento di proporre buone prassi e consigli utili ai genitori.
«La promozione della salute, in ogni famiglia, si costruisce ogni giorno intorno a tre dimensioni: corpo, mente e relazioni. Noi pediatri – spiega Sonia Zanor - siamo figure di riferimento per le famiglie, poiché ogni giorno possiamo raggiungere genitori e bambini di tutte le età, di tutte le provenienze ed estrazioni sociali.
L’obiettivo di “Custodi Digitali” è il benessere dei bambini e dei ragazzi, dal punto di vista cognitivo, emotivo, relazionale e sociale. Sulla base delle fasi del neurosviluppo in età evolutiva sono stati prodotti diversi e specifici materiali, tra i quali la guida “Pediatri Custodi Digitali”, uno strumento utile sia per i professionisti, sia per i genitori».
«Lo smartphone non è uno strumento – ricorda Zanor -, ma un ambiente. Lo strumento lo usi e, quando hai finito di usarlo, non lo porti a letto, non ti segue in tutte le tue attività del giorno. L’ambiente è invece qualcosa in cui vuoi costantemente rimanere e da quando il cellulare è diventato smartphone e ci ha iper-connessi, automaticamente è diventato l’ambiente preferenziale nel quale svolgiamo un’enorme quantità di attività”.
Come regolarsi, quindi? Il libro propone una serie di consigli pratici, suddivisi anche per fasce d’età. Qualche esempio? «Nella fascia 0-6 mesi, il focus e sull’importanza dello sguardo, come fonte primaria di benessere, mentre lo schermo diventa fonte di distrazione continua; andrà quindi utilizzato quando il bambino dorme.
Nella fascia 6-10 anni, i temi di discussione sono l’accesso a internet, lo smartphone, i videogiochi. A questa età il genitore deve fungere da esempio e guida per accompagnare i figli nelle prime esperienze online. Nella fascia 11-14 anni, la rete è certo un’opportunità, ma devono prevalere i valori dell’amicizia, della condivisione, dello sport. Al di là del libro e dei suggerimenti pratici invito i genitori a rivolgersi con fiducia ai pediatri per avere supporto».
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