Sei gruppi emergenti al Bibione Rock Festival

Torna da domani a sabato uno degli eventi più attesi dai musicofili: il Bibione Rock Festival celebra la quarta edizione. L’obiettivo è quello di far conoscere gruppi emergenti che propongono musica propria. L'iniziativa è nata da un gruppo di ragazzi della zona.
Il festival non si pone limiti territoriali, ma, secondo la natura della celebre località balneare tanto frequentata dai pordenonesi, tende sempre di piú a coinvolgere gruppi di province, regioni e anche Paesi esteri.
«Per il momento – dicono gli organizzatori - ci vediamo come una sorta di gruppo promotore e agiamo in collaborazione con l’associazione ecologica dei Rangers di Bibione, col sostegno della pro loco e col patrocinio del Comune di San Michele al Tagliamento. Possiamo affermare che quello che ci muove più di tutto è la vera passione per la musica e il rock in particolare. Puntiamo sul rock non come puro svago musicale, ma come stile di vita, manifestazione di energia vitale, momento di aggregazione, conoscenza e integrazione sociale, generatore di creatività attraverso stili, mode, abbigliamento e forma di espressione artistica, attraverso la grafica, i testi e, ovviamente, la musica».
Ecco una panoramica dei gruppi emergenti che si avvicenderanno sul palco. Si comincia domani alle 21 con i Rotula, band nata dalle ceneri di svariati gruppi immaginari con l’obiettivo di placare l'ansia domenicale attraverso qualche suonata in sala prove. Inguaribili romantici, questi musicisti portano il pesante fardello musicale di ragazzi cresciuti negli anni 90 tentando di celare i loro cuori teneri dietro mura di distorsioni.
A seguire saliranno i Loud Chemistry, formatisi attraverso l’incontro tra il cantante Claudio Vollaro e il chitarrista Alberto Milani, ai quali si sono poi uniti il bassista Andrea Lombardini e il batterista Giorgio Murer. Cresciuti tra diverse esperienze musicali, sintetizzano e proseguono il percorso aperto dall’ultimo periodo d’oro del rock cominciato a metà degli anni novanta col grunge di Seattle, lo stoner californiano e l’alternative rock inglese.
E ancora, la rock band I Why An Eye, che producono un sound massiccio con la miscela di chitarre che spaziano dal pulito all’urlante, fino al distorto e qualche volta al simil synth, un basso caldo e denso, dei grooves da synth Korg ms 20 e giri di batteria con accenni a percussioni classiche. Sopra tutto questo galleggiano voci androgine che fanno sognare e fremere.
I Why an eye ipnotizzano con giri stoner, allusioni psichedeliche, battute in tempi dispari, armonie vocali e rabbiosi riff di chitarra. Sabato sera toccherà a Sobergene, Celeb Car Crash, e Glory Owl.
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