Il ruolo dei Teatri di guerra: rifugio, simbolo e resistenza

Lo spettacolo in scena mercoledì 23 luglio, alle 21.30, a Mittelfest, nella cornice della Chiesa di San Francesco a Cividale, è la versione live del podcast del regista e autore Enrico Baraldi e del giornalista e scrittore Graziano Graziani

Fabiana Dallavalle
Da sinistra Graziano Graziani, Yeva Sai e Enrico Baraldi (foto D'Agostino)
Da sinistra Graziano Graziani, Yeva Sai e Enrico Baraldi (foto D'Agostino)

Ci sono periodi nella storia dell’umanità in cui il teatro si riappropria del suo ruolo originario: rappresentare una comunità riunita per comprendere e confrontarsi, per trovare o ritrovare la propria umanità e identità. “Teatri di Guerra” in scena mercoledì 23 luglio, alle 21.30, a Mittelfest, nella cornice della Chiesa di San Francesco a Cividale, è la versione live del podcast del regista e autore Enrico Baraldi e del giornalista e scrittore Graziano Graziani. «Sono stato in Ucraina 8 giorni con Enrico che si è fermato per 10 giorni” – ci anticipa Graziani – “per registrare un podcast, viaggiando da ovest a est, fino alla linea del fronte e visitando alcuni importanti teatri ucraini non solo attivi, ma sempre pieni. Quando la Russia ha invaso l’Ucraina, il 24 febbraio 2022, la quotidianità di milioni di persone è stata spazzata via di colpo. Centinaia di migliaia di ucraini si sono riversati sui confini occidentali e le attività ordinarie del Paese sono cessate improvvisamente. Anche i teatri hanno interrotto la loro programmazione per trasformarsi in rifugi per la gente in fuga. Quello che ci interessava raccontare era di cosa parlasse oggi il teatro in Ucraina, che cosa rappresentassero per la popolazione gli spazi teatrali rimasti aperti nonostante tutto e cosa significasse fare teatro sotto le bombe».

Le domande poste dal giornalista e dal regista filo conduttore di “Teatri di guerra”, realizzato tra Leopoli, Kyiv, Odessa, Chernobyl, Charkiv e Cherson, aprono a una narrazione a più voci grazie alla presenza, oltre Baraldi e Graziani, dell’attrice Yeva Sai, volto amato della fortunata serie Rai, Mare fuori con il personaggio di Alina, e alle voci delle attrici Natalia Mykhalchuk, Yana Pavlivska. «Il Teatro” – approfondisce ancora Graziani – istituzione centrale nella tradizione dei paesi post-sovietici, è diventato con la guerra non solo luogo di costruzione della cultura ucraina, trasformandosi in una fucina di storie, di happening, di incontri per provare a ridere e a capire, in cui rielaborare quanto accade al fronte e nella vita di tutti i giorni ma anche uno dei pilastri su cui rifondare l’identità culturale del Paese con il tema delicato e doloroso del rapporto con i classici russi. Oggi vietati in Ucraina, un tempo, balletti, opere e drammaturgie erano nel repertorio di tutti i teatri. Come rapportarsi a Cechov e a Čajkovskij quando un regime come quello di Putin utilizza proprio la cultura come leva per portare avanti un revanchismo dal sapore coloniale? In molti teatri di repertorio, dedicati al balletto classico e alla drammaturgia russa, gli artisti si sono trovati a disagio ad esprimersi in russo, e hanno scelto di parlare in ucraino e di lavorare a nuove drammaturgie contemporanee».

La versione live del podcast appositamente realizzata per Mittelfest induce a riflettere anche sul ruolo sociale degli artisti, non a caso ovunque bersaglio preferito dei regimi repressivi ma anche sulla necessità di fare i conti non solo con tre anni segnati da morte, distruzione e un costo umano, militare ed economico incalcolabile ma con il contesto psichico di una popolazione stremata a cui è sottratta la quotidianità della vita. «Quando suonano gli allarmi la gente non corre più ai rifugi” – racconta Graziani – ci hanno detto: non possiamo correre a nasconderci cinque volte al giorno. Cosa resterebbe della nostra vita?».

Sempre mercoledì 23 luglio è in programma al Festival anche il Forum dell’Associazione Mitteleuropa alle 10 nella sede Civibank, la musica dei Gugutke con Trieste – Istanbul A/R alle 18 all’Orto delle Orsoline e la danza acrobatica di Loop al Teatro Ristori alle 19.30.

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