Rassegne, libri ed eventi culturali: quando l’arte entra nel quotidiano

Un volume raccoglie 249 testi scritti da Gabriella Brussich tra il ’70 e l’89 per il Messaggero Veneto

Margherita Reguitti
Una giovane Gabriella Brussich in una delle immagini del volume che raccoglie i suoi articoli realizzati per il Messaggero Veneto
Una giovane Gabriella Brussich in una delle immagini del volume che raccoglie i suoi articoli realizzati per il Messaggero Veneto

Una storica dell’arte prestata al giornalismo: le pagine culturali del Messaggero Veneto ospitarono dal 1970 al 1989 ben 800 articoli di argomento storico-artistico a firma di Gabriella Brussich (nata a Fiume nel 1945 e scomparsa a Trieste nel 2001).

Di questi una significativa selezione di 249 testi, redatti fino al suo trasferimento a Trieste e ingresso come giornalista alla Rai, sono stati raccolti nel volume “L’arte del quotidiano (Campanotto Editore) a cura di Nicoletta Zanni che sarà presentato domani, giovedì 6 aprile, alle 18, in sala Corgnali della Biblioteca Joppi a Udine, dal giornalista Oscar d’Agostino, dalla curatrice, da Romano Vecchiet e da Francesca Venuto.

Una pubblicazione preziosa e inedita, per la quale la curatrice ha adottato una griglia metodologica di impianto cronologico, con la finalità di renderne agevole la consultazione e lettura.

Un affresco del panorama culturale a Udine e non solo. Si spazia infatti dall’allestimento di mostre alla pubblicazione di volumi e organizzazioni di convegni e incontri, non solo in regione ma anche a livello nazionale e internazionale.

Testi di critica d’arte giornalistica connotati da un alto profilo stilistico, profonda competenza dei temi trattati nei quali i contenuti complessi arrivano con chiarezza sia agli addetti, galleristi e storici dell’arte, sia alla vasta e eterogenea platea dei lettori del quotidiano friulano.

«La cifra di scrittura di Gabriella Brussich – spiega la curatrice docente di storia della critica d'arte dell'Università di Trieste – privilegia nella sintesi necessaria propria del giornalismo la visione dell’artista, fornendo le chiavi di comprensione dello specifico linguaggio creativo, sia per la forma sia per il contenuto dell’opera».

Dal primo articolo datato aprile 1970 dedicato alla mostra del Centro Arti Plastiche di Udine nella quale esposero “nuove forze” dell’arte contemporanea friulana all’ultimo del gennaio 1989; intitolato “L’attività del Dars. E le donne dicono di no alla guerra”.

Qui l’autrice ribadisce la sua visione del ruolo della donna nella società, recensendo le opere delle artiste scelte da Dora Bassi e affronta il tema di un possibile conflitto nel Mediterraneo, oggi drammaticamente diventato realtà in Europa.

I testi di Gabriella Brussich sorprendono e attraggono per la doppia capacità di essere sia di forte connotazione didattica, dopo la laurea in lettere con una tesi in storia dell’arte con il prof.

Decio Gioseffi insegnò in nelle scuole superiori, sia di efficacia divulgativa, talento esercitato nell’attività di redattrice Rai.

Versatili i punti di osservazione: in particolare l’attenzione ai legami della pittura, classica e contemporanea sempre adeguatamente contestualizzata nel periodo di riferimento, con la letteratura.

La sua era un’impronta etica supportata da un approccio metodologico alla critica culturale e artistica senza preclusioni di linguaggi che si esprimevano con significativi componenti di innovazione anche tecnologica delle avanguardie.

A suo agio nell’ambiente culturale sapeva intessere profondi legami con i maestri del panorama del suo tempo: la copertina del volume è infatti una grafica dell’amico Giuseppe Zigaina a lei dedicata.

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