Quando il mecenatismo si fa arte: quarant’anni di restauri in Friuli

Giuseppe Bergamini racconta in un volume gli interventi realizzati grazie al sostegno di Danieli

Gianfranco Ellero

Se l’angelo d’oro sul campanile di Santa Maria di Castello continua a splendere nel cielo di Udine; se in piazza Libertà la torre dei mori battiore (Gràdine e Baleben), le statue di Ercole e Caco (ovvero Florean e Venturin), l’Arco Bollani, e le colonne della Giustizia e del Leone marciano sono ringiovaniti; se in Duomo gli affreschi di Vitale da Bologna appaiono rinvigoriti; se … tutto questo non è avvenuto per dono celeste o per caso, ma per interventi di illuminato mecenatismo che, anziché alimentare il collezionismo privato, si sono materializzati in operazioni di restauro a beneficio del pubblico.

Il mecenate, per lunga e felice tradizione ormai, è la Danieli Spa di Buttrio, che ha voluto documentare il suo impegno in un volume molto bene illustrato, edito da Gaspari e intitolato Riconoscere il passato. Quarant’anni di restauri nelle terre del Friuli, in distribuzione dalla fine dello scorso dicembre.

Su quelle pagine elegantemente curate da Francesco Messina, Giuseppe Bergamini ha narrato con prosa essenziale la storia dei beni artistici, inserendo fra le fotografie di Luca Laureati, che li ritrae dopo il restauro, immagini create da Riccardo Viola e Alessandro Paderni, e altre tratte dalla collezione di stampe e fotografie dei Civici Musei di Udine, che ce li mostrano prima del restauro.

Con parole semplici, forse troppo semplici per gli specialisti, diremo che un’opera d’arte è un oggetto che comunica bellezza (apprezzabile secondo determinati “codici”, d’accordo): l’oggetto, deperibile, continuerà a comunicare un valore universale, indistruttibile, fin che rimarrà in vita. Da qui nasce il bisogno di restaurare oggetti che, per la loro natura, non sono eterni.

Non si tratta, tuttavia, di una semplice “pulizia”, che non mette conto ricordare: è una “cura” degna di memoria anche per le variazioni di diverso genere che produce sull’oggetto risanato, e così diventa parte della sua storia, o meglio della sua esistenza: è per questo che la Danieli di Buttrio, documentando i numerosi interventi già effettuati “nelle terre del Friuli”, cioè, oltre che a Udine, a Camino, Caminetto, Tricesimo, Monastetto, Mortegliano e altrove, ha dato un ulteriore contributo culturale e storico.

Il libro, infatti, molto interessante per i comuni lettori, sarà un prezioso documento per gli storici dell’arte, perché attesta tempi e luoghi di molti restauri compiuti per allungare la vita e la fruizione di opere che ci caratterizzano in Italia e nel Mondo.

Il presidente della Danieli, Gianpietro Benedetti, è ben deciso a dimostrare a italiani e stranieri che la sua fabbrica, un’eccellenza friulana, non è sorta in un deserto culturale e artistico, ma in una terra ricca d’arte e di cultura, spesso neglette o sconosciute, ma degne di grande considerazione e, se necessario, di interventi “terapeutici”, ben documentati nel libro.

È “anche per senso di gratitudine verso la realtà di cui è parte” – leggiamo nella pagina introduttiva – che “un’azienda come la Danieli, che nel proprio ambito si dedica soprattutto alla ricerca scientifica per garantire costante e vincente sviluppo tecnologico alla sua produzione, almeno da quarant’anni si è impegnata a finanziare restauri e ricostruzioni di opere d’arte per lo più antiche. ..”.

Ma l’azienda mecenate sta guardando anche al recente passato – restauro a Buttrio della stazione di servizio di Marcello D’Olivo – e al futuro: alla fine del libro, infatti, non si può non rimanere sorpresi e affascinati dal progetto di ristrutturazione della Birrificio Dormisch, chiusa per le inesorabili leggi economiche e poi distrutta da un incendio.

In questo caso non si tratterà di un intervento conservativo, cioè finalizzato al ripristino, bensì sostitutivo, da realizzare sulla base di un bellissimo e avveniristico progetto, che sarà creato per accogliere l’Its Academy, ovvero l’Istituto Tecnico Superiore Nuove Tecnologie per il Made in Italy di Udine: un progetto che nelle immagini della simulazione ci lascia vedere una parte della Città nel futuro.

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