Quando il figlio genera il padre: l’origine della vita secondo il filosofo Franz

È nelle librerie l’ultima fatica letteraria del filosofo friulano Emanuele Franz dal titolo La generazione inversa. Ovvero come il Figlio genera il Padre (Audax editrice, 150 pagine, 15 euro). In questo trattato teologico-filosofico sull’origine della vita, l’autore sostiene che il figlio generi il padre: tale processo, secondo l’innovativa visione dell’autore, prende il nome di “generazione inversa”.

Il lavoro si compone di due parti: l’argomento teologico e l’argomento matematico. Con i testi dei Padri della Chiesa alla mano, l’autore ipotizza che non solo dal Padre si è generato il Figlio, ma che anche dal Figlio si è generato il Padre e avanza l’ipotesi di una Trinità danzante in cui ogni elemento genera l'altro. La seconda parte del lavoro si occupa di mostrare svariati esempi della matematica e della fisica in cui il contenuto (il “figlio”) è in grado di “generare” l’insieme che lo contiene (il “padre”).

In conclusione l’autore avanza il sospetto che una tal “generazione inversa” debba porsi anche sul piano biologico. A questo libro si sono già interessati svariati intellettuali italiani ed esteri, da Piergiorgio Odifreddi a Noam Chomsky, Massimo Cacciari e Marcello Veneziani. E pure il premio Nobel Mario Vargas Llosa ha scritto a Franz per fargli i suoi auguri a questo lavoro.

«La generazione inversa – racconta l’autore – è un testo che affronta in modo rigoroso ed allo stesso tempo poetico i temi religiosi che oggi appaiono secondari rispetto alla nostra vita. Il testo è pieno di implicazioni sulla nostra quotidianità e sulla direzione che il nostro futuro potrà prendere se saremo capaci di far riemergere il Logos che è in noi».

Una visione rinnovata del processo divino, e del cristianesimo. «Il processo divino, in quanto totalità vivente e in perpetuo movimento, trova il suo moto fondamentale nell’uomo, un uomo, tuttavia, che non è consegnato all’impotenza e ridotto all’inazione: non è un uomo finito, è un uomo infinito, è un uomo che assume su sé stesso la totalità, e con essa l’infinità della generazione. Ne emerge un uomo-Logos dotato del potere della generazione, che ha cioè la potenzialità di generare il Padre, e, in altri termini, di generare sé stesso».

«La Teologia della generazione inversa è dunque una Teologia della Potenza, dell’uomo-Logos che ha il potere di generare, che si autodetermina e che è Padre di Dio. Essa propone un cristianesimo che riscopre il valore dell’Individuo assoluto, e del suo potere di concepire, pertanto invita a una Fede che non santifica il fratello e la fratellanza, ma l’unico, il singolo, dotato di Potenza e di generazione». —

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