Omaggio a Miela Reina, l’artista che comunicava con ironia e giocosità
Se ne parlerà a Foyer d’autore con Carlo de Incontrera. C’è anche una pubblicazione realizzata da Erpac-Fvg

Un’opera d’arte. Questo è il volume “Miela Reina. W l’Arte Viva”, progetto di Carlo de Incontrera, realizzato da Erpac-Fvg (San Marco Edizioni). Non può stare dentro le definizioni di monografia o catalogo o libro d’arte. Non bastano.
Così come Miela non era etichettabile. Troppo vitale, spiazzante, fantasiosa per essere racchiusa dentro una corrente, dentro una forma espressiva, dentro i dettami di un’epoca. Miela sconfinava e affascinava. Lo dice chi l’ha incontrata.
Lo dicono le sue opere, che catturano per l’intrigante originalità, i messaggi da decifrare, la mescolanza innovativa dei linguaggi, sperimentati in tutta la loro potenzialità comunicativa e artistica.
Martedì 19 alle 17.30, Foyer d’autore, nuova rassegna dedicata a incontri con autori e autrici su temi letterari, teatrali, musicali, artistici, omaggia Miela Reina, figura ancora poco conosciuta, di eccezionale energia umana e creativa, scomparsa improvvisamente a soli 37 anni, pittrice, operatrice culturale e insegnante, nata a Trieste nel 1935.
A raccontarcela, in dialogo con Francesca Agostinelli e Vania Gransinigh, sarà Carlo de Incontrera, musicologo e compositore, già direttore artistico Musica e Danza del Teatro Nuovo Giovanni da Udine.
Un incontro fatale quello tra de Incontrera e Miela, che ha generato 12 anni – gli ultimi per lei – di condivisione, di “visione vissuta insieme”, di empatia artistica e umana, di comunanza di intenti, ideali, slanci.
Insieme hanno sperimentato la teatralizzazione dell’arte che si fa contrappunto, narrazione, “Arte Viva”, nome del gruppo nato su iniziativa di de Incontrera, composto da artisti, architetti e musicisti che dialogarono con la migliore avanguardia italiana.
Parlare con de Incontrera di Miela significa venire contagiati dalla fecondità di quel rapporto. Significa venire stimolati dall’alfabeto artistico e umano di Miela che veicolava messaggi usando il linguaggio della freschezza, dell’allegrezza, della giocosità, dell’ironia, della tenerezza.
Il libro, che regala emozioni sensoriali, ha ottenuto un riconoscimento prestigioso entrando nella cinquina selezionata per la mostra a Palazzo Grassi “How to put art in a book”, a cura di Leonardo Sonnoli e Irene Bacchi.
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