Maurizio Costanzo in

di Gian Paolo Polesini
Inutile, l’Italia detesta la gioventù. Prove, riprove e controprove fortificano un trend vergognoso, tipicamente peninsulare. Il cuore del Paese è vecchio e rifiuta i cardiotonici.
Tanto per buttarla lì in un agosto di mezzo, desolazione televisiva ai massimi, nulla si muove come fosse paralizzato dall’antenna in giù: si legge di un Maurizio Costanzo nuovamente in esposizione autunnale.
Non si vedrà il faccione, non si sentirà l’ormai romanesco farfuglio, ma l’impronta di nuovo capoprogetto si paleserà nella new edition di Domenica in dal 27 settembre, Raiuno.
Fa rabbrividire il suo credo, e prendete con le pinze questo rabbrividire. È solamente un banale brivido catodico, nulla a che vedere con la stizza forte per le porcherie vere di ’sto mondo cane.
Dice il nostro: «La mia tv è per gli anziani, guai se fosse per giovani».
Comprendiamo la situazione della domenica pomeriggio. Il ragazzume evita il divano e si spalma altrove. Okay. Restano in postazione i vecchi. Ovvio, la roba spacciata è a misura loro. Non se ne uscirà mai, però.
I conduttori non mollano finché non li fermerà l’enfisema, i programmi mollano scie di naftalina in casa e nulla lascia nemmeno ipotizzare che un under venti trovi e troverà un buon motivo per fermarsi.
Caro sor Maurizio, a lei fregerà zero, ma fra vent’anni chi vedrà la tv? Gli anziani attorno ai quali è stata costruita la televisione dell’inizio terzo millennio saranno putrefatti, i giovanotti non la guardavano e non la guarderanno di certo, le proposte saranno cucite addosso ai nuovi ottuagenari del futuro e andrà tutto in vacca.
La stessa identicissima strategia della politica.
In più.
Sapete chi presenterà Domenica in 2015/2016? Paola Perego e Salvo Sottile.
È Sottile a preoccuparci. Dopo le pastarelle del dì di festa ci toccherà ingurgitare sbudellamenti e decapitazioni, perché questo è il pane del ragazzone siculo.
Lui odia la leggerezza, senza un intestino buttato su un marciapiede, non c’è gioia.
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