L’omaggio di Udine a D’Aronco, “un genio esuberante e impulsivo” a 90 anni dalla scomparsa

UDINE. “Esuberante, irrequieto, impulsivo, a volte persino violento”, scrive di Raimondo D’Aronco nel 1932 l’architetto Marcello Piacentini. “Facile a innamorarsi di ogni idea che avesse l’impronta del genio e dell’originalità”, così prosegue.
Ecco che a novant’anni dalla morte di Raimondo D’Aronco (Gemona 1857 – Sanremo 1932), il talentuoso architetto friulano vissuto anche in Turchia, la città di Udine rende omaggio alla sua vita eccezionale con una mostra, allestita in Castello all’interno di cinque articolati spazi espositivi.
“Un architetto cosmopolita in patria, Raimondo D’Aronco in Friuli”, questo è il titolo dell’esposizione, a cura di Diana Barillari e Silvia Bianco, che inaugura domani, venerdì 22 luglio, ed è realizzata dal Comune di Udine-Civici Musei, con il sostegno della Fondazione Friuli e il patrocinio dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Udine, e sarà visitabile oltre Natale, fino all’8 gennaio 2023.
La mostra racconta linguaggio e percorso creativo di D’Aronco soffermandosi sulle opere friulane, realizzate e non, e sui progetti a volte dimenticati. «L’esposizione vuole essere un segno della gratitudine e dell’amore che la città di Udine prova tuttora per uno dei suoi più puri talenti, la cui genialità è stata non a caso riconosciuta in tutto il mondo», dichiara il sindaco Fontanini.
«È anche una testimonianza», prosegue il primo cittadino, «attraverso il vastissimo materiale custodito nel relativo archivio, di quello che è stato anche il lavoro incompiuto, ma non per questo inferiore, e teorico di Raimondo D’Aronco».
“Un architetto cosmopolita in patria, Raimondo D’Aronco in Friuli”, è mostra articolata in cinque sezioni tematiche, allestite tra la Galleria d’Arte Antica e il Museo Friulano della fotografia, ed è stato strutturata come un interessante percorso anche visivo dell’evoluzione del linguaggio architettonico di D’Aronco, dall’eclettismo dell’ultimo ventennio dell’Ottocento al Liberty e alla Secessione viennese, fino alle sperimentazioni del Rinascimento moderno a partire dal 1911.
«Il nostro progetto espositivo è rivolto a un pubblico eterogeneo», raccontano le curatrici. «La bellezza dei disegni di D’Aronco renderanno il percorso piacevole e interessante anche ai non addetti ai lavori».
Oltre ai progetti per il Friuli, in mostra saranno presenti, come controcanto, alcuni progetti realizzati tra il 1896 e il 1909 sia per l’Italia che per Istanbul.
La maggior parte dei disegni esposti sono conservati nell’archivio D’Aronco delle Gallerie del Progetto, un fondo molto prezioso che raccoglie la gran parte dei lavori dell’architetto, ma che non può prescindere dalla collaborazione con altri enti conservatori di disegni daronchiani: disegni e documenti concessi in prestito dal Comune di Cividale del Friuli, dal Comune di Gemona del Friuli, dalle famiglie Chizzola, D’Aronco, Sello e Zanuttini e dalla Biblioteca Civica “V. Joppi”.
In mostra, inoltre, verrà presentato parte del mobilio dello studio D’Aronco recentemente donato al Comune dalla famiglia Chizzola D’Aronco: la scrivania sulla quale l’architetto ha realizzato schizzi e progetti e le librerie che conservavano la sua biblioteca donata, con lascito testamentario, alla Biblioteca Civica di Udine.
Durante la preparazione dell’esposizione è stato realizzato un importante progetto di restauro conservativo dei disegni cofinanziato dalla Fondazione Friuli attraverso il Bando Restauro 2022.
Con il bando 2022 sono stati restaurati 72 disegni facenti parte dell’archivio D’Aronco conservato alle Gallerie del Progetto, necessari per lo studio e l’approfondimento dei temi trattati in mostra. Molti di queste opere restaurate saranno esposte e potranno essere ammirate dai visitatori.
Per gli orari, info www. civicimuseiudine. it. —
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