L’esordio di Massimo Silverio, il cantautore carnico che ha affascinato Iggy Pop

Tutto esaurito per i due concerti al San Giorgio di Udine: l’artista di Cercivento ha presentato l’album “Hrudja”

Marco Stolfo
Il cantautore carnico Massimo Silverio ha presentato il suo primo album (foto Riccardo Carpanese)
Il cantautore carnico Massimo Silverio ha presentato il suo primo album (foto Riccardo Carpanese)

UDINE. Il friulano è una lingua che suona bene e che in musica ha una particolare forza espressiva, da cui derivano una naturale vocazione internazionale e un profilo dinamico e contemporaneo.

Lo conferma, da più punti di vista, “Hrudja”, il primo vero e proprio album del cantautore di Cercivento, Massimo Silverio, che la sera di mercoledì 6 marzo è stato presentato ufficialmente a Udine con un doppio concerto al Teatro San Giorgio.

Il disco, pubblicato sia su cd che in vinile dall'etichetta indipendente Okum, è in circolazione dallo scorso autunno e si è imposto all'attenzione di critica e pubblico, sia in Italia che altrove. Basti pensare al fatto che lo scorso ottobre, ancor prima della sua effettiva pubblicazione, una delle tracce dell'album, “Nijò”, aveva già trovato spazio nella scaletta di una delle puntate della trasmissione domenicale curata e condotta su BBC 6, il sesto canale della radio pubblica britannica, da quella leggenda vivente del rock che è Iggy Pop.

Le canzoni di Silverio, oblique e crepuscolari, ruvidamente melodiche, hanno colpito orecchie, cuore e cervello di chiunque le abbia ascoltate. E continuano a farlo, sia nel caso in cui la loro fruizione avvenga tramite lettore, giradischi e computer, sia quando l'incontro si verifica dal vivo, in un locale oppure in un teatro, come è successo il 6 marzo sera.

Quello promosso e sostenuto dall’Ufficio per la lingua friulana del Comune di Udine avrebbe dovuto essere un solo evento, ma di fronte all'immediato “tutto esarito” e ad un'evidente domanda di una replica, è stato duplicato con identica positiva risposta di pubblico. Tanto nel previsto appuntamento serale quanto in quello aggiuntivo programmato alle 19.30, l'esibizione di Massimo Silverio (voce, chitarra e violoncello), Manuel Volpe (basso e tastiere) e Nicholas Remondino (percussioni) non ha tradito le attese.

L'esecuzione dal vivo dei brani dell'album, da “Tiere” a “Jevâ”, ne esaltano le caratteristiche, tra intensità e energia, introspezione e visionarietà, mistero e verità. Il tratto comune dei brani proposti su disco e dal vivo è ben rappresentato dal titolo della raccolta: “Hrudija” è la parola longobarda da cui deriva il termine friulano “gruse”, utilizzata abitualmente per indicare una ferita che si chiude e si cicatrizza, ed evoca tanto un trauma quanto una resurrezione.

I buoni riscontri di pubblico e di critica ottenuti in questi mesi da Silverio e dal suo album, abbinati al respiro internazionale della sua proposta, in cui si colgono qua e là affinità di spirito tanto con Radiohead, Sigur Rós e Jeff Buckley quanto con i “mestris” Lino Straulino, Loris Vescovo e Giulio Venier, non stupiscono affatto e collocano il percorso dell'artista carnico in quel contesto dinamico e plurale che dalla fine del secolo scorso siamo abituati a chiamare “gnove musiche furlane”.

Un itinerario che parte dall'acerbo ma promettente rock blues della Bande Eletriche e dal minialbum omonimo pubblicato da Musiche Furlane Fuarte e si evolve abbandonando e poi riscoprendo con nuova consapevolezza l'efficacia dell'uso della lingua friulana nei testi, ed incrocia a più riprese Radio Onde Furlane, in particolare nell'ambito del festival internazionale Suns Europe.

In questo contesto, già nel 2021 Silverio aveva avuto modo di collaborare con le gallesi Adwaith, realizzando un intenso brano bilingue, in “cymraeg” e “par furlan”, mentre la scorsa primavera aveva suonato dal vivo in Inghilterra e in Galles, partecipando anche al prestigiso festival Focus Wales. Con la supervisione di Leo Virgili aveva nel frattempo realizzato due minialbum, che rappresentano altrettante tappe di avvicinamento a “Hrudija”.

Il doppio appuntamento di ieri sera ne è un'ulteriore conseguenza. Come spiegano, ciascuno dal suo punto di vista, sia Massimo Silverio sia la consigliera comunale Stefania Garlatti-Costa, delegata dal sindaco di Udine per la lingua friulana e il plurilinguismo, «dopo il concerto di quest'estate in Corte Morpurgo era necessario tornare a Udine», prima di ripartire con una serie di nuovi live altrove in Italia e in Europa.

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