L’amante di Lenin elegantissima borghese e modello per le donne

L’amore ai tempi della rivoluzione bolscevica, tra il capo Lenin e l’affascinante borghese Inessa Armand. Un amore proibito, di cui tutti nell’entourage del grande rivoluzionario sapevano, ma di cui ipocritamente non si doveva parlare. In ossequio a un certo puritanesimo moralista, di cui anche il mondo della rivoluzione faticava a liberarsi. Un’appassionata vicenda di passioni che la giornalista Ritanna Armeni ha raccontato nel volume “Di questo amore non si deve sapere”, volume che sarà al centro dell’incontro che l’autrice terrà a Pordenone martedí 30 gennaio (alle 15.30, auditorium di Casa Zanussi), ospite dell’Irse per il ciclo “Donne dentro la storia del ‘900, fra vissuto e narrazione”.
«Un tema complesso, quello dell’amore, e delle relazioni extraconiugali, che pure ci furono e importanti negli ambienti della sinistra europea a partire da Marx e su su fino a Togliatti e Mitterand – sottolinea la popolare giornalista – che non si può liquidare solo con il puritanesimo, che contraddistinse fino a qualche decennio fa l’atteggiamento ufficiale dei partiti di sinistra, in particolare nel nostro paese del Partito comunista, nei confronti della sessualità, perché bisognava tener conto che per il popolo il modello imperante era tradizionalmente dato dal rapporto uomo e donna, e dall’unità famigliare». Veniamo a Lenin e alla Armand, dunque. «Volevo scrivere un libro sull’amore a sinistra – racconta Armeni – e nel documentarmi mi sono imbattuta in questa storia, un classico (se di classico si può parlare di un rivoluzionario, anche se in queste vicende…) menage a trois tra Lenin, la moglie, Nadežda Konstantinovna Krupskaja e questa Inessa».
Chi era Inessa Armand? «Sono stata catturata da questa donna perché l’ho trovata molto moderna, anticonvenzionale e soprattutto perché ha rotto tutti gli schemi, sociali e di partito. Nei suoi 46 anni ha fatto la rivoluzione a fianco di Lenin con cui ebbe un rapporto anche dialettico, ha avuto 5 figli, quattro del marito e uno dal cognato di dieci anni più giovane di lei, ha avuto molti amori ed è stata una bolscevica convinta e obbediente al partito, ma al tempo stesso critica soprattutto per quanto riguardava la politica delle donne. Una donna che si poteva proporre anche come modello alle donne di oggi».
Perchè allora questo amore doveva restare segreto. «Non si doveva conoscere perché era l’amore del capo della rivoluzione, la cui immagine non poteva essere rovinata da un amore adulterino con una donna peraltro gran borghese». Il che però ha offuscato quella di Inessa. «Perché la sua figura poco corrispondeva all’immagine della donna bolscevica tipo, che si veste male, trascurata, dimessa: Inessa era elegantissima, anche ricca, mondana». Questo mi porta a chiederle come la vede la giovane politica italiana di sinistra oggi, tacchi a spillo, frequentatrice di red carpets, lady like, insomma? «Premesso che la rivoluzione delle donne è l’unica che in questi decenni sia andata avanti, quello che mi chiedo è quanto e se queste giovani donne rappresentino davvero l’universo femminile in tutta la sua complessità, e non siano invece lontane dalla realtà come oggi è la politica tutta».
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