La religiosità friulana da contadina a interiore

Le tradizioni raccolte da Mario Martinis. In edicola col giornale
Cividale 06 Gennaio 2016. Messa dello Spadone. Petrussi Foto Press- Diego Petrussi
Cividale 06 Gennaio 2016. Messa dello Spadone. Petrussi Foto Press- Diego Petrussi

UDINE. «Per indole e per costume il friulano è religioso. Una volta lo era nelle forme di un Cristianesimo istintivo, contadino e tradizionale. Ora lo sta facendo nei modi di un Cristianesimo interiorizzato, laicizzato. Anche il distacco delle masse dalla religione è avvenuto in maniere addolcite, non clamorose né distruttive. Altrove l'abbandono della civiltà cattolica ha significato un salto dentro un materialismo ingordo e sgolato, o dentro la febbre e l'orgia radicale della libertà senza freno. Il friulano è uscito dalla chiesa in silenzio, conservando il suo Cristianesimo sostanziale».

Queste parole, capaci di esprimere un’idea che può far riflettere a lungo, sono tratte da un testo scritto da Carlo Sgorlon nel 1980, quindi in un’epoca remotissima (ben più degli anni effettivamente trascorsi) per tutto quanto è accaduto in campo sociale, etico e culturale. Eppure, se lette con attenzione, possono essere il modo migliore per avvicinarsi a un libro che sarà presentato oggi, mercoledì 12 aprile, a pochi giorni dalla Pasqua, nel salone della Provincia, con inizio alle 17.30. Si intitola Tradizioni religiose del Friuli. Usi del ciclo liturgico e consuetudini popolari (Editoriale Programma) ed è scritto da Mario Martinis, studioso e cultore di temi a sfondo etnografico legati al Friuli. In questa nuova opera Martinis ha voluto svelare aspetti reconditi di un modo di essere che appartiene ancora alla nostra anima, dedicando la ricerca al ricordo di pre Checo Placerean. Del libro, oltre all’autore, oggi parleranno il presidente della Provincia, Pietro Fontanini, il presidente del consiglio regionale, Franco Iacop, Claudio Sandruvi, sindaco di Montenars (paese di Placereani), Angelo Floramo e Paolo Medeossi, che hanno scritto testi per il volume, che nei prossimi giorni potrà essere acquistato, diviso in due parti, assieme al Messaggero Veneto al prezzo di euro 8,70 ciascuna.

Ecco, in sintesi, alcuni dei temi affrontati da Martinis nell’appassionato viaggio tra gli aspetti d’un patrimonio tradizionale tutto da leggere, dalla prima all'ultima pagina: Benedizione dell'acqua alla vigilia dell'Epifania, Cuestue de stele, Liturgia dell'Epifania (Pasche Tafanie), Proclamatio Paschatis in Ephiphania, Messa del tallero, Messa dello spadone, Siops e ricompense parrocchiali, Sant'Antonio abate e benedizione degli animali, Presentazione del Signore (Candelora), San Biagio e benedizione della gola, San Valentino e benedizione dei colaçs e delle chiavette, Mercoledì delle Ceneri, Quaresima, Miserere, Via Crucis, Quarantore, Dominica Laetare e culto dei morti, Quattro Tempora, San Giuseppe e Annunziazione, porte della primavera, Domenica delle Palme, Settimana Santa, Sacro Triduo Pasquale con riti del Giovedì Santo (Missa chrismatis, Missa in coena Domini, rito della spoliazione degli altari), del Venerdì Santo (rito dello scoprimento e adorazione della croce, Processione notturna e sue tradizioni) e del Sabato Santo (Visita ai sepolcri, Usi paraliturgici, Veglia pasquale con benedizione del fuoco e dell'acqua), Pasqua di Resurrezione (Pasche Maiôr o Pasche fluride), San Giorgio e San Marco, Rogazioni, Ascensione, Bacio delle Croci, Pentecoste (Pasche di rosis o Pasche di Mai), Maggio mese della Madonna, Santissima Trinità e bacio delle croci slave, Corpus Domini, Sant'Antonio da Padova, Processione marina di San Vito a Marano, San Giovanni Battista e solstizio d'estate con mac di Sant Zuan... Per continuare poi fino al Te Deum dell'ultimo giorno dell'anno.

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