La fiaba del Piccolo Principe raccontata in friulano

Nella ricorrenza della morte dello scrittore Antoine De Saint - Exupéry esce col giornale la traduzione in marilenghe

UDINE. Antoine De Saint - Exupéry, “Il Piçul Princip Tradusût in lenghe furlane da part di Albino Manfredo con la revisione linguistica di Venusia Dominici e Mario Martinis.

Un piccolo grande evento per la letteratura in marilenghe: in prossimità della ricorrenza del giorno della morte di Antoine de Saint Exupéry, che cadrà il prossimo 31 luglio (1944) il Messaggero Veneto offre ai propri lettori la possibilità di acquistare in allegato al quotidiano una pubblicazione del tutto inedita quanto originale nell’idea: “Il Piçul Princip”, ossia “Il Piccolo Principe” tradotto in lingua friulana.

Questa nuova edizione è assai importante per la conferma dell’identità culturale dei friulani, in quanto viene pubblicata dall’editoriale Programma entro un disegno di rivalutazione delle lingue e dei dialetti parlati nel cosiddetto Nord-Est dell’Italia.

Infatti, insieme al “Piccolo Principe” in lingua friulana, vengono pubblicate anche le edizioni gemelle in veneziano e in triestino, proprio per rivitalizzare le parlate delle minoranze di questo territorio.

Questa iniziativa costituisce un’importante conferma della realtà del plurilinguismo nel Nord-Est e soprattutto del riconoscimento della lingua, delle tradizioni e dell’identità culturale della nostra gente.

Per ognuno dei tre dialetti locali, o per meglio dire come molti vorrebbero delle lingue locali, la traduzione è stata affidata a un esperto conoscitore, nel qual caso Albino Manfredo, (con la revisione linguistica di Venusia Dominici e Mario Martinis), pur trattandosi di un’opera non di valore scientifico, bensí divulgativo, come è logico che sia essendo la stessa storia de “il Piccolo Principe” uno dei racconti piú “divulgati” e forse amati di sempre.

A giusto corredo della pubblicazione le illustrazioni, completamente a colori, sono state affidate ad un professionista, Marco Gavagnin, il quale ha saputo anch’egli rivisitare le immagini originali disegnate dal pugno dello stesso Saint Exupery, senza snaturarle, bensí dando nuovo respiro a un’edizione, non bastasse quanto già descritto sopra, ancor piú originale dell’opera. (r.c.)

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