La “donna blu” di Lignano: un’icona pubblicitaria che ha rivoluzionato l’immagine della città

Nel 1969 una figura femminile dipinta di blu ha segnato una svolta nella comunicazione turistica di Lignano Sabbiadoro, trasformando il corpo in un paesaggio simbolico

Estate 1969. Sui muri di Milano e Torino e persino su quelli di Vienna e Monaco compaiono degli enormi manifesti. Nella parte bassa si allunga una figura femminile, nuda, con il corpo interamente dipinto di blu, distesa a pancia in giù su uno sfondo dorato. La si vede di profilo, dalla testa fino ai glutei, ma con il viso nascosto dai capelli di un oro virante al verde. In alto campeggia il titolo: «Lignano Sabbiadoro. Mare di vacanze». È “donna blu”, protagonista di una campagna pubblicitaria destinata a lasciare il segno per oltre due decenni. Essenziale, evocativa, fuori dagli schemi e subito controversa, quell’immagine segna una svolta nella comunicazione promozionale di Lignano.

Si abbandonano le consuete raffigurazioni di paesaggi, strutture e stabilimenti, per proporre una visione interamente simbolica della città. Il corpo femminile non è più inserito in uno spazio fisico: diventa esso stesso il paesaggio. Le sue sinuosità evocano le onde del mare, il fondo dorato richiama la lucentezza della sabbia, il verde dei capelli la pineta. Il blu e l’oro – i colori di Lignano – dominano l’immagine.

L’innovazione è significativa soprattutto perché segna un cambiamento radicale nel modo in cui il corpo femminile era stato rappresentato, fino ad allora, nel materiale promozionale e turistico della città; rappresentazione che, di norma, aveva aderito agli stereotipi femminili delle epoche di riferimento: la bagnante déco degli anni Venti, la sportiva giunonica degli anni Trenta, la pin-up degli anni Cinquanta, la ragazza sbarazzina dei primi anni Sessanta.

Con la “donna blu”, nulla di tutto questo. Non c’è più un tipo femminile riconoscibile, ma una figura onirica, quasi surreale, eppure evocativa di sensazioni, atmosfere, libertà. E, suo malgrado – per l’epoca – potentemente audace e conturbante. La campagna era nata da un’intuizione di Enzo Careccia, grafico e art director dell’agenzia milanese OPIT, nell’ambito di un nuovo piano di comunicazione pubblicitaria fortemente voluto dall’Azienda di Soggiorno. Nulla, in quella composizione, era lasciato al caso. L’immagine acquisiva pieno significato all’interno di una precisa strategia di affissione: gli enormi manifesti erano pensati per essere collocati in sequenza orizzontale, quattro o cinque alla volta, lungo i muri delle città. Da lontano, la “ripetizione modulare” del corpo della “donna blu” creava l’illusione visiva del movimento delle onde del mare. Solo avvicinandosi, l’osservatore si rendeva conto che quelle onde erano composte dalla replicazione della sinuosità di un corpo femminile colorato di blu. Ma il gioco funzionava anche al contrario: dal corpo della donna si passava, allontanandosi, a leggere il paesaggio marino. Un’intuizione grafica raffinata, che prevedeva la collaborazione percettiva dei passanti.

Il libro Lignano tra il blu e l’oro (Bottega Errante Edizioni, con il sostegno del Comune di Lignano) racconta questa e altre storie legate all’immagine promozionale della città e ripercorre oltre un secolo di pubblicità turistica.

Il volume sarà presentato oggi, giovedì 31 luglio, alle 20.45 al Cubo della cultura (tra gli uffici spiaggia 6 e 7). Le autrici Lara Gonzo e Ivana Battaglia dialogheranno con Mauro Daltin in una serata arricchita dalla proiezione di immagini storiche, mentre il DJ Massimo Rossini accompagnerà l’evento con le musiche e le canzoni delle estati passate, offrendo un piacevole contrappunto musicale ai racconti. Una serata festosa in riva al mare, per rivivere stagioni, atmosfere e visioni che hanno fatto di Lignano una delle mete più amate dell’Alto Adriatico. —

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