Il museo del Duomo riceve il prezioso velo della beata Benvenuta

Rientra a Cividale un capolavoro restaurato a Firenze Anche opere di Giovanni da Udine e di Palma il Giovane
Di Lucia Aviani

Un ritorno a “casa” (attesissimo) con contestuale, significativo cambiamento logistico, alias di sede: l’antico, splendido velo che la tradizione attribuisce alla beata Benvenuta Boiani, manufatto di rarità estrema – pochissimi gli esemplari simili, su scala europea –, è rientrato a Cividale dopo il lungo e delicato restauro conservativo posto in essere in un centro specializzato di Firenze e lunedí sera, alle 18, sarà ufficialmente e solennemente accolto nella sua nuova dimora, il Museo cristiano e del Tesoro del Duomo. La straordinaria opera tessile non sarà piú ospitata, dunque, dal pianterreno di palazzo de Nordis (ancora chiuso al pubblico, ad onta dei progetti e degli annunci): la modifica nella collocazione risponde soprattutto alla volontà di rendere questa meravigliosa testimonianza del passato visibile con continuità, a beneficio dei sempre piú numerosi visitatori che affollano la città ducale. Non casuale, in questo senso, la tempistica dell’operazione: la rinnovata esposizione del velo, che impreziosisce un’azione di riallestimento all’interno del Mucris, cade infatti proprio all’inizio della stagione turistica 2016. La cerimonia di lunedí, però (intitolata, non per nulla, “L’arte ritrovata”), fornirà l’occasione per presentare anche altri beni di proprietà della parrocchia freschi di restauro: sono tornati ai fasti di un tempo, infatti, pure lo stendardo di Giovanni da Udine, raffigurante l’Annunciazione (XVI secolo), e la pala d’altare di Palma il Giovane che riproduce la lapidazione di Santo Stefano, dipinto di tale finezza che molte furono le copie realizzate nel territorio del Patriarcato di Aquileia.

Come non citare, poi, il “rilancio” dell'altare di Ratchis tramite la realizzazione di un ologramma con app dedicata (progetto, quest’ultimo, finanziato interamente dalla Provincia di Udine). Tutto questo è stato possibile grazie alla sensibilità di varie realtà locali: la rinascita del velo è dovuta alla Fondazione Crup e alla Banca di Cividale, che hanno raccolto l'appello dell'arciprete, monsignor Livio Carlino; l’Inner Wheel, il Soroptimist Club e il Rotary di Cividale (spalleggiato dalla sezione austriaca di Hermagor) hanno reso possibile un’adeguata valorizzazione dei tesori.

Lunedí, dunque, alla presenza – molto probabilmente – del vescovo di Udine monsignor Andrea Bruno Mazzocato, oltre, naturalmente, all’arciprete di Cividale, monsignor Carlino –, il Museo cristiano saluterà l’ultima “conquista”: «Il velo – spiega la direttrice del Mucris, Elisa Morandini – è lungo quasi cinque metri e largo poco piú di uno e mezzo; su un leggero tessuto di lino sono ricamate immagini tono su tono, a creare delicati giochi di luce. Lungo l’intero perimetro corre una decorazione vitinea che introduce a una serie di clipei, al cui interno compaiono ritratti di sante martiri».

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