Il mondo visionario di Escher tra geometrie e arte geniale

trieste. Maurits Cornelis Escher (1898-1972) con le sue distorsioni geometriche e quelle costruzioni impossibili, come la Scala di Penrose, è il protagonista di una mostra allestita fino al 7 giugno 2020 al Salone degli Incanti di Trieste, grazie alla collaborazione tra il Comune di Trieste e Arthemisia con Generali Valore Cultura e per l’occasione con la M. C. Escher Foundation e con il supporto di PromoTurismoFvg e l’adesione funzionale della locale Federalberghi (chi soggiornerà in città avrà il biglietto gratuito per la mostra).
Duecento opere, tra cui alcune rarità mai esposte prima d’ora al mondo, come la serie “I giorni della Creazione”, un nucleo di sei xilografie realizzate tra il dicembre 1925 e il marzo 1926 che racconta i primi sei giorni della creazione del mondo.
L’esposizione, curata da Federico Giudiceandrea, ripercorre le tappe principali della stagione artistica del grafico olandese, illustrando il suo genio attraverso alcune opere iconiche della sua produzione. Citiamo “Mano con sfera riflettente” (1935), “Vincolo d’Unione” (1956), “Metamorfosi II” (1939), “Giorno e notte” (1938) e la serie degli “Emblemata” che appartengono all’immaginario comune riferibile ad Escher.
Questo artista visionario è stato scoperto dal grande pubblico negli ultimi anni, diventando uno dei più amati in tutto il mondo, tanto che le mostre a lui dedicate hanno battuto ogni record di visitatori. Non solo, ma la sua arte si è trasformata in t-shirt, francobolli, scatole regalo e, se ricordate, è anche la cover dell’Lp dei Pink Floyd “On the run”.
La mostra pone l’accento sul periodo del viaggio di Escher in Italia che lui ha sempre considerato una seconda patria e che abbandonò con il consolidarsi del regime fascista. La visitò la prima volta nel 1922, poi vi ritornò, stabilendosi di volta in volta in Toscana, presso la costiera amalfitana, dove tra l’altro incontrò l’amore della sua vita, Jetta Umiker nel Duomo di Atrani che finirà dentro a “Metamorfosi II”, a Roma.
La mostra è divisa in otto sezioni: l’opera giovanile; paesaggi italiani; tassellazione; struttura dello spazio; metamorfosi; paradossi geometrici; lavori su commissione; Eschermania.
L’orario di apertura è dalle 9.30 alle 19.30 ogni giorno (ultimo ingresso alle 18.30). 31 dicembre dalle 9.30 alle 17.30; 1 gennaio dalle 12.30 alle 19.30; 6 gennaio dalle 9.30 alle 19.30. Info e prenotazioni allo 040-982831; siti: mostraescher.it o triestecultura.it. —
E.C.
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