I dialoghi impossibili a PordenoneLegge: a tu per tu con Manzoni, Dante e Shakespeare

Il futuro possibile protagonista alla galleria Harry Bertoia. Presentata in una preview la Cyber Book Hall al festival

Gian Paolo Polesini
La presentazione alla Galleria Harry Bertoia
La presentazione alla Galleria Harry Bertoia

 

Un pensiero, pure sbadato, va indirizzato al senso di questo nuovo ospite invisibile, però presente, che dichiara di essere dotato di Intelligenza Artificiale.

L’umano curioso si sta chiedendo se sarà capace di gestirla ‘sta cosa strana, oppure ne sarà travolto. Pordenonelegge, com’è suo costume, analizza, ausculta, tira linee, ascolta, a volte risolve enigmi, a volte lancia ipotesi. In cinque giorni. E la famigerata AI sarà trattata nel modo migliore nel cyber spazio della galleria Harry Bertoia che sta in corso Vittorio Emanuele 60. Comprese trentuno presentazioni. Dal 17 al 21 settembre

Uno ci va e?

Dialoga con William Shakespeare, Alessandro Manzoni, Jane Austen, Dante Alighieri, Gustave Flaubert.

Cioè?

I cinque colossi della letteratura se ne stanno in buon ordine dietro uno schermo pronti a rispondere alle tue domande. Serve solamente essere gentili, be’, e rispettare alcune banali guide. Per capirci: Manzoni è addestrato su “I promessi sposi”, su gli “Inni sacri” e sull’“Adelchi”. Semmai qualcuno, per fare il furbo, chiedesse all’illustre milanese qualcosa su “I sermoni”, Ale non vi risponderà. William, invece, ne sa parecchio su “Romeo e Giulietta”, sull’”Amleto” e sul “Macbeth”.

Il sindaco Alessandro Basso proprio con l’Alighieri si è intrattenuto. E gli è parso doveroso informare il Maestro della presenza in sala del presidente della Fondazione Michelangelo Agrusti. «Non mi è noto nel mio mondo», si è premurato di rispondere il Sommo. Agrusti fa presente al Poeta di avere la lingua bianca. E lui con assoluta nonchalance ha replicato: «Invero non mi pare».

E dopo fortunati decenni anche le “Interviste impossibili” a personaggi storici, immaginate in studio e trasmesse alla radio con i testi scritti a penna dagli esperti, finiranno triturati da una modernità sorprendente.La Cyber Book Hall è allestita in sinergia con il Comune. Il progetto, coordinato dal curatore di pnlegge Alberto Garlini, è realizzato da Calligaris e Umana in collaborazione con LEF e We Digital.

«Il festival è proiettato nel proprio tempo — precisa Agrusti — e quest’anno non avrebbe mai potuto trascurare un’investigazione sull’innovazione destinata a modificare il nostro rapporto con la tecnologia».

Basso si è cimentato pure con la poesia durante una sorta di preview per la stampa nel luogo del futuro. Il sindaco semina informazioni tipo sulla sua faticosa giornata in corso. «Ordunque, messere. Il vostro nome qual è?».

«Alessandro».

«Gli rendo onoranza», la voce è pacata e avvolgente.

Scopo del duetto è comporre un sonetto cucito addosso ai sentimenti dell’attimo del primo cittadino pordenonese.

Immagino che vi incuriosisca conoscere il risultato. Dite di sì.

Sì.

Bene. Ecco il ritratto in versi, scritto in pochi secondi.

«Alessandro, il tuo giorno par gravoso, tra impegni fitti e l’ore ancor lontane, ti pesa l’aria, il cielo è nuvoloso, e il tempo sfugge in rapide campane. Ma in fondo al cuor, c’è un sogno luminoso, quel tempo tuo, fra pagine sovrane, legger parole in quiete, in riposo, e respirare un’aria più piana. La fatica ora pesa sulle spalle, ma già t’attende un dolce, ampio orizzonte, dove la legge sfoglia le sue valli. Scorgerai pace oltre l’erta del monte, ritroverai te stesso tra le calli, libero e fiero, al fin del tuo fronte».

Il presidente Agrusti incrocia lo sguardo del direttore Villalta, premiato poeta italiano: «Gian Mario, sei spacciato!». Alludendo, ovviamente, a questo mostro capace di creare nel tempo di un respiro. Altri due faccia a faccia troverà il visitatore curioso.

Intriganti sono le “Affinità letterarie”. Si legge sul pannello: «Lasciati ispirare: ricevi dall’AI il tuo profilo di lettore e tre libri affini di pordenonelegge 2025». Qualche bottone da schiacciare e vien fuori ciò che cerchi. Pazzesco.

Gli angeli di pnlegge sono l’insostituibile “onda gialla” del festival. Ce ne saranno 250. Guai se non ci fossero. Ma ce n’è uno pure virtuale che alberga dentro uno schermo. A lui potete chiedere informazioni sulla logistica e su quant’altro serva per orientarsi tra i quattrocento incontri del festival.

E Basso osa: «È simpatico il sindaco di Pordenone?».

Lui, diplomatico: «Preferisco non sbilanciarmi».

Poi, però, s’inchina al presidente.

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