Gorizia, a èStoria duecento ospiti e 150 fra convegni e spettacoli

GORIZIA. La storia spiegata in due parole, e non, come ci avevano abituato negli anni precedenti, con una soltanto. Si presenta così la tredicesima edizione di èStoria che si intitola infatti “Italia mia” spezzando una tradizione di lemmi univoci e potenti come “Profeti”,“Schiavi”, “Eroi”, “Trincee”, “Guerre”.
L’evento che si terrà a Gorizia dal 25 al 28 maggio è stato al centro della conferenza stampa nella sede della Fondazione Carigo. Qui non c’era per la prima volta il direttore del festival, Adriano Ossola, ancora convalescente dopo un’operazione.
Al suo posto Enrico Vinti, sempre dell’associazione èStoria, che ha promesso la presenza del “capo” il prossimo mese, tra gli auguri e gli auspici di pronta guarigione delle tante autorità presenti. Poi si è entrati nel vivo del programma.
«Cambia la grammatica dei titoli del festival e cambia il suo modo di presentarsi, fin dal logo della manifestazione affidato a un illustratore del Corriere della sera, Beppe Giacobbe».
Suo infatti il Garibaldi che guarda lontano, con un tricolore che gli sventola dietro a mo’ di mantello e che ci riporta al titolo. “Italia mia” è «una riflessione sull’identità, tema centrale nel nostro tempo, da affrontare senza retorica, senza lamentazioni.
Sarà una sfida che non vuole ritrarsi sugli argomenti più scottanti», ha detto Vinti. A dibattere saranno «le voci più autorevoli e appassionanti per un pubblico dal palato raffinato» e, nel contempo, per molti altri.
In tutto si parla di 150 eventi tra convegni, presentazioni, dialoghi, spettacoli, mostre, proiezioni e altre iniziative, e di 200 ospiti, tra storici, giornalisti, studiosi, autori, artisti e testimoni. Il festival sarà inoltre un crocevia di collaborazioni.
Inizia infatti con quest’edizione un parternariato che in forma di associazione temporanea di scopo rafforzerà la manifestazione in diverse aree tematiche.
Il festival è diviso come sempre in sezioni. “Italia mia” affronta il tema dell’identità italiana tra passato e presente. Poi ci sono eventi come l’apertura speciale con Carla Fracci e Beppe Menegatti, intervistati da Armando Torno.
Si parlerà della fama dell’Italia nel mondo artistico, dalla danza al cinema. Dopo la cerimonia di inaugurazione, l’intervento di Gian Antonio Stella su “Patria, patrie, patrimonio”.
“Storia d’Italia” vedrà invece in campo insigni ospiti e studiosi (tra cui Alessandro Barbero, Paolo Cammarosano, Massimo Cacciari, Giuseppe Parlato, il ministro Beatrice Lorenzin, Guido Formigoni, Agostino Giovagnoli, Marcello Veneziani e Omar Monestier).
In questa sezione ci sarà Alessandra Anticoli de Curtis, nipote del principe della risata, che racconterà aspetti inediti della vita di Totò. “Italia in Europa”, indagherà invece il rapporto tra essere italiani e essere Europei.
Propone un incontro dedicato al libro e alla lettura in Europa come veicoli di identità con Gian Arturo Ferrari (presidente di Rizzoli libri spa), Cesare de Michelis (presidente di Marsilio) e Nigel Newton (presidente di Bloomsbury, che per primo diede fiducia a J.K. Rowling dando avvio alla saga di Harry Potter), insieme a Cesare Martinetti, direttore di Origami, il settimanale di approfondimento de “La Stampa”, nuovo media partner di èStoria. Si parlerà di “Anniversari” e 1917, l’anno della rivoluzione russa.
Ci saranno poi tante proiezioni serali al Kinemax per “èStoria cinema”, le sezioni “Trincee” e “La storia in testa” (dove la Russia di Putin sarà oggetto dell’intervento di Sergio Romano).
Ancora tanti spazi per i giovani, il Collettivo Terzo Teatro che proporrà al Teatro Verdi “l’Isonzo racconta”, spettacolo sulle vicende che hanno reso il fiume sacro alla Patria, “èStoria Fvg”, con le realtà che in regione si dedicano alla ricerca, “La storia in tavola” e gli èStoriabus che quest’anno si associano èStoriawine, parentesi dedicata alla scoperta dell’enogastronomia del Collio.
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