Giustizia, le regole della convivenza: a Udine l’anteprima di Pordenonelegge
Anteprima del festival con il libro del giurista Giovanni Maria Flick. E mercoledì a Pordenone il via con il Premio Nobel per la pace Shirin Ebadi

Una riflessione giuridica che non rimane confinata ai tribunali o ai manuali universitari, ma diventa un “affare” collettivo, un invito a ripensare le regole che governano la convivenza: accade martedì, a Udine, nella sala convegni della Fondazione Friuli, alle 18, dove l’insigne giurista Giovanni Maria Flick apre il cammino verso pordenonelegge 2025, con un incontro d’anteprima.
Presentando il suo nuovo saggio, “Magistrati, imprenditori, politici: un rapporto difficile, una riflessione necessaria” (Il Sole 24 Ore) l’ex ministro della Giustizia e già presidente della Corte costituzionale (che sarà introdotto dall’avvocata e docente di diritto dell’era digitale Caterina Flick e dall’avvocato e presidente di Fondazione Friuli, Bruno Malattia), intreccerà temi cruciali come la giustizia, l’economia e l’etica, richiamando l’urgenza di un equilibrio fra libertà individuale e responsabilità sociale.
E sottolineando la necessità di una transizione culturale capace di orientare quelle digitale ed ecologica, inevitabili e già in corso, ma bisognose di un fondamento valoriale solido. Un discorso che non riguarda solo gli addetti ai lavori: è un invito a ogni cittadino a ripensare il rapporto tra persona e comunità, tra diritti e doveri, tra etica e progresso.
Mercoledì, a Pordenone, la 26ma edizione di Pordenonelegge prenderà il via con una voce simbolo di coraggio e resilienza: Shirin Ebadi, Premio Nobel per la pace 2003, avvocata e attivista iraniana che da decenni lotta per i diritti umani e per la dignità delle donne. L’inaugurazione ufficiale della Festa del libro e della libertà, titolo che risuona attuale, in un mondo scosso da tensioni e speranze, dove i libri si fanno bussola e i festival diventano luoghi di confronto, è in programma nel Teatro Verdi di Pordenone, alle 18.30.
Ebadi racconterà la sfida di chi non smette di credere nella possibilità di un futuro diverso anche quando il prezzo da pagare è l’esilio. “Non ho paura del carcere che mi aspetterebbe in patria se facessi ritorno, ci sono già stata – spiega - ma penso di essere più utile in un Paese dove posso parlare liberamente, dando voce ai miei connazionali in Iran. Dal Regno Unito sto cercando di fare la mia parte”. La sua presenza darà il via al festival con un tono forte e universale, ponendo la libertà al centro di un dialogo che non conosce confini.
Pordenonelegge in prima giornata (ma non solo) dedica da sempre particolare attenzione alle scuole e ai ragazzi, trasformando la città in un’aula a cielo aperto. Migliaia di studenti parteciperanno infatti agli incontri già dal mattino, scoprendo autori, storie e linguaggi che parlano direttamente a loro.
Fra gli ospiti più attesi. alle 20.30, nello Spazio Izc Costruzioni salirà sul palco Riccardo Patrese, uno dei piloti italiani più vincenti nella storia della Formula 1. Il suo racconto, fra aneddoti di pista e ricordi personali, offrirà uno sguardo su un’epoca del motorsport fatta di imprese memorabili e tragedie mai dimenticate. Non solo velocità, ma anche fragilità e destino: la memoria di colleghi come Senna, De Angelis e Peterson riaffiorerà attraverso le sue parole, restituendo il volto umano di uno sport spesso percepito solo per la sua spettacolarità.
Alle 21 il festival si dividerà su più fronti. Al Capitol, Franco Berrino, medico ed epidemiologo fra i più autorevoli per gli studi sulla correlazione cibo-cancro e “guru” della vita sana, proporrà il suo “vademecum di resistenza alimentare”, un invito a ripensare il nostro rapporto con il cibo non solo in chiave salutista, ma come riscoperta del piacere di mangiare bene, nel rispetto delle tradizioni e della nostra salute.
Nello stesso orario, nel nuovo spazio Arena Europa il giornalista Stefano Feltri interrogherà i miti della contemporaneità con l’incontro “Il nemico”: una riflessione sui nuovi oligarchi della tecnologia, da Jobs a Musk, da visionari a dominatori, e sulle promesse infrante della Silicon Valley.
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