L’eresia friulana di Pasolini: quattro voci a confronto al Castello di Colloredo di Monte Albano
L’incontro mercoledì 22 ottobre alle 20.30. Interverranno Water Tomada, Gabriele Zanello, Martina Delpiccolo e Nicole Coceancig

L'eresia friulana di Pasolini: se ne parlerà mercoledì 22, alle 20.30, al Castello di Colloredo di Monte Albano con Walter Tomada, Gabriele Zanello; Martina Delpiccolo e Nicole Coceancig, a confronto su Pasolini a 50 anni dalla morte.
Sosteneva Enzo Siciliano che “se un decimo delle persone che citano Pasolini lo avessero anche letto, l’Italia sarebbe un paese assai migliore”: il ragionamento vale anche per il Friuli dove, passata la sbornia citazionistica emersa in occasione del centenario di tre anni fa, rischia quasi di passare sotto silenzio il cinquantenario dalla morte del poeta, ucciso il 2 novembre 1975 all’idroscalo di Ostia. Una morte controversa, come controversa del resto è stata tutta la parabola esistenziale e letteraria di uno degli intellettuali più scomodi d’Italia.
Per questo, nella volontà di ricordare l’anniversario in maniera non retorica, il Castello di Colloredo di Monte Albano, luogo letterario per eccellenza, ospiterà per volere della locale amministrazione comunale mercoledì 22 ottobre alle 20.30 un momento di riflessione su una dimensione che Pasolini utilizzò più volte per definire se stesso: quella dell’eresia. Spesso si sottovalutato come la visione anticonformista e il pensiero divergente furono gli esiti di un percorso che iniziò proprio qui in Friuli, a Casarsa, nella scoperta di un piccolo mondo e soprattutto della “marilenghe”, considerata un’alternativa espressiva vergine rispetto a quella italiana, che nel Ventennio il Fascismo aveva piegato in modo becero e pervasivo alle logiche della propria propaganda.
Per questo le sale del maniero dei Colloredo, che riecheggiano delle parole di Ermes e dei Nievo, sono il luogo ideale per ripercorrere in una serata tra musica e parole “L’eresia friulana di Pasolini”. Si chiama così il capitolo dedicato a questo tema in “Friulani eretici”, una galleria di “disobbedienti” che non poteva certo ignorare una figura come la sua. E per dare seguito a quel ragionamento e approfondire come la visione controcorrente di Pasolini ebbe modo di precisarsi sin dai suoi esordi, sintonizzandosi sulla stessa lunghezza d’onda del popolo che gli stava accanto, entreranno in dialogo voci importanti del nostro panorama culturale come quelle di Gabriele Zanello, Martina Delpiccolo e Nicole Coceancig.
Gabriele Zanello, Docente di Letteratura friulana e Lingua e linguistica friulana all’Università di Udine, è fra gli interpreti più attenti della storia della letteratura in marilenghe e potrà inserire in tale dinamica la lezione di Pasolini come momento di rottura, e come modello per gli autori dei decenni successivi. La finezza e la sensibilità letteraria di Martina Delpiccolo, brillante giornalista e animatrice culturale, aiuteranno a riscontrare nell’opera pasoliniana le pagine friulane più incisive ed attuali per mostrare quanto quell’eresia sia ancora viva e pulsante: così vitale da ispirare anche giovani artiste come Nicole Coceancig, fresca vincitrice del Premio Parodi a Cagliari dopo aver sbancato lo scorso anno al Premio Ciampi a Livorno.
Successi che mostrano come anche in musica sia possibile attingere, come fece Pasolini, alla “Fontana di aga dal me paîs”, per trovare dal suo “rustic amour” l’ispirazione a percorrere strade nuove, divergenti rispetto al “mainstream”, ma che possono essere riconoscibili per la loro incisività autentica.
Il mosaico di queste tre testimonianze metterà insieme tre prospettive diverse, dallo studio critico alla funzione estetica fino ad arrivare alla pratica creativa, su cui Pasolini a 50 anni dalla sua morte non smette di interrogarci. E con i suoi lavori immortali non smette neppure di dimostrare, a chi sottovaluta o ridimensiona le potenzialità espressive delle lingue minori, che la libertà si sceglie ogni giorno, e andare controcorrente può costare l’incomprensione, ma è l’unica strada per salvarsi dall’omologazione.
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