Cinema e letture nel segno di Julius Kugy
Prende il via a Tarvisio la rassegna di pellicole e di libri per i cultori delle cime. In programma anche escursioni

TARVISIO. Prende il via quest’oggi, il Kugy Mountain Film Festival, tradizionale kermesse con proiezioni, presentazioni di libri, reading ed escursioni che, nel nome del cantore delle Giulie, tocca i luoghi del Tarvisiano e della Valcanale attraverso temi legati alla zona e al territorio montano in genere.
Esattamente cent’anni fa, a fine estate 1917, all’Alpiner Referent volontario Julius Kugy, che operava con la sua scuola di arrampicata sui monti di Raibl e della Saisera, viene ordinato di trasferirsi a Soča, in val d’Isonzo.
Si sta progettando la grande offensiva di inizio autunno, per la quale la sua conoscenza del Canin e di altri alti valichi può tornar buona.
Così, assieme al fido aiutante Vladimiro Dougan, Herr Doktor scavalca il passo Vrsic, da poco reso carrabile grazie al lavoro dei prigionieri russi, e raggiunge la Val Trenta, dove dorme nella Baumbachhutte.
Lo sfondamento, poi avverrà più in basso, nella zona del Matajûr. Kugy si limiterà a seguire l’avanzata austrotedesca durante la quale annoterà la sua breve e tagliente invettiva, contro quanti avevano voluto la guerra: «Voi, guerrafondai che state nei parlamenti e nei consigli, nelle vie e nei caffè, provate a venire con noi, per capire cos’è la guerra, cosa sono gli orrori della guerra!».
La nona edizione del Festival, i cui esordi hanno avuto l’etichetta “Festivalbruna”, darà molto spazio alla Grande guerra, ma anche alle sue conseguenze, tra cui la stessa Seconda guerra mondiale (tanto che gli storici sono quasi tutti concordi nel parlare di “guerra dei trent’anni del ’900”).
Il programma inizia questa sera con il tema delle “opzioni”, ovvero l’accordo Mussolini-Hitler per risolvere il problema degli “allogeni” di lingua tedesca annessi dall’Italia al termine della Grande guerra.
Donatella Facchini e Andrea Brugnera di Kamina Teatro leggeranno pagine dal libro Valcanale 1939, di Lara Magri, e verrà poi proiettato il film Un secolo di storia ai piedi del Mittagskogel, realizzato da Andrina Mračnikar e Robert Schabus per l’Österreische Rundfunk.
Si tratta della storia di una famiglia carinziana slovena, che, come molte altre, viene espropriata della propria casa e delle proprie terre per far posto ai Kanaltaler optanti per rifiuto dell’italianizzazione forzata.
Nei tre giorni successivi sono in programma altri reading, visite guidate allo sbarramento Saisera, creato per difendere la Valcanale dall’attacco italiano attraverso Sompdogna, e la presentazione di “Sopra Pontebba – Pontafel”, diario di Hans Lukas, un quindicenne carinziano che aveva falsificato il proprio certificato di nascita per poter partire volontario.
Il libro, pubblicato dalle edizioni Saisera, raccoglie note scritte di getto, che testimoniano un’entusiasta e ingenua voglia di azione, inconsapevole di quegli orrori che la quotidianità al fronte avrebbe presto svelato.
Tra i film alpinistici e antropologici presentati, vanno segnalati “Mira” dedicata a una fortissima skyrunner nepalese, paladina della parità dei diritti delle donne nel suo paese, “Big Men”, sulla “liberazione di una via di 9a+ (12° grado) in una falesia di Maiorca, e “Sulla via della goccia d’acqua – la storia di Emilio Comici”, dedicato al grande scalatore formatori sulle Giulie.
La conclusione sarà domenica sera, a Tarvisio, in piazza Unità, con la proiezione di “14 + 1”, film sulla coppia della montagna cara a tutti i friulani, Nives Meroi e Romano Benet, un documentario realizzato da Vida Valenčič.
Evento collaterale al Kugy Mountain Film Festival, che sarà seguito dal vivo da Radio Punto Zero, si terrà "Montagne di carta" presso l’omonima libreria di via Roma a pochi passi dalla location principale del festival.
(g.m.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto
Leggi anche
Video