Cascate e sentieri, lo spettacolo della Val Resia conquista i lettori

Le voci di Catia e Luigina, che hanno intonato a cappella la canzone “Göra Ta Banërina” sull’amore infelice del monte Canin per la cima Banera, hanno concluso il giro “Ta Lipa Pot” dei lettori-escursionisti della community Noi Messaggero Veneto nella Val Resia. Brividi lungo la schiena, le loro voci che risuonavano fra i vicoli, mentre Giuliano Fiorini di “ViviStolvizza” accoglieva da anfitrione alla Vecchia Bottega dell’antico borgo i 40 partecipanti all’escursione organizzata e guidata dalla Società Alpina Friulana. Rifocillato con bruschette di pane casereccio alla brace, olio e aglio di Resia, il gruppo ha pure ballato nella piazza sulle note degli strumenti a corda locali, suonati dai giovanissimi Simone e Filippo guidati da Sandro Quaglia.
Il giro è stato entusiasmante. “Fantastiche visioni” ha definito una dei partecipanti gli attraversamenti del torrente Resia sulle passerelle in legno, l’approdo agli scorci sorgivi e la conquista, a suon di passi, delle vaste praterie in quota, che sono una caratteristica di questa valle di origine glaciale.
Il ritmo della camminata, dieci chilometri di sentiero, è stato scandito dai capigita Renzo Paganello e Antonio Nonino, e c’è stato appena il tempo per bagnarsi fra le anse del torrente, dove i sassi formano piacevolissime spiaggette, o nella piscina naturale creata dalla cascata. Sullo sfondo, il caratteristico profilo dei monti Musi, e poi quello del massiccio del Canin, velato dalle nuvole, chiudono l’orizzonte e aprono a fantasticherie su prossime traversate nelle Alpi Giulie, riserva di biosfera Unesco: il Parco delle Prealpi ha fornito a tutti una cartellina ricca di pubblicazioni, utile a chi vorrà tornare per percorrere i 200 chilometri di sentieri segnalati.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto