Augusto imperatore e la X Regio orientale

Da giovedì a sabato accademici a convegno nel bimillenario dalla morte del primo princeps romano

AQUILEIA. Il 2014 verrà ricordato soprattutto per le manifestazioni che fervono in tutta Italia legate allo scoppio di quella Grande Guerra di cui ricorre il centenario, ma nel 2014 ricorrono anche il dodicesimo centenario dalla scomparsa di Carlo Magno, morto nell’814, e i duemila anni dalla morte (anno 14 dopo Cristo) di Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto, primo imperatore romano. E di quest’ultimo storico anniversario nella nostra regione il Centro di Antichità Altoadriatiche si è fatto portavoce organizzando ad Aquileia, da giovedì a sabato, la 45ª Settimana di Studi Aquileiesi dal titolo Il bimillenario augusteo, in collaborazione con la Fondazione Aquileia e con il Dipartimento di studi umanistici dell’ateneo di Trieste. Patrocinio del Comune di Aquileia e sostegno della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia.

Si tratta di una tre giorni di dibattiti alla quale parteciperanno oltre trenta studiosi che operano in diverse istituzioni scientifiche e di ricerca, italiane, austriache, croate e slovene che di Augusto tracceranno la vicenda politica sia in termini generali sia in relazione alla X Regio (una delle regiones in cui Augusto divise l’Italia, nello specifico quella di Venezia e dell’Istria), e alle zone contermini, Noricum e Illyricum, durante il periodo compreso tra la fine del I secolo avanti Cristo e l’inizio del successivo. Per esempio Ludovico Rabaudo e Paolo Casari, dell’Università di Udine, parleranno de L’età augustea nella Regio X orientale: architettura, cultura figurativa, produzioni artigianali. Rajko Bratoz, dell’ateneo di Lubiana, traccerà L’immagine di Augusto nella storiografia tardoantica. Gino Bandelli (ateneo di Trieste) evidenzierà Il bimillenario augusteo nella Venezia Giulia (1937-38). mentre Paola Ventura della Soprintendenza e Annalisa Giovannini dell’Associazione Nazionale per Aquileia argomenteranno su Attestazioni funerarie di età augusta da Aquileia. Sono solo alcuni degli interventi che si svolgeranno nella sala del consiglio comunale di quella che è stata la capitale della X Regione augustea.

Ricordiamo che nel 1937 le iniziative legate al bimillenario dalla nascita di Augusto furono numerose e rilevanti e culminarono nell’organizzazione della Mostra Augustea della Romanità, al palazzo delle Esposizioni a Roma, dove si esaltava naturalmente, assieme ad Augusto, anche il regime fascista che, appena un anno prima, dopo la conquista dell’Etiopia, aveva proclamato la nascita dell’impero. Proprio a questa mostra si decise di istituire un museo che esponesse in maniera permanente i materiali lì presentati, il Museo della Civiltà Romana allestito all’Eur, inaugurato nel 1955, ma attualmente chiuso per lavori di riqualificazione.

Il princeps della pax augustea cantato da Virgilio nell’Eneide, che riordinò il sistema amministrativo monetario, favorì la rinascita economica e il commercio, che di Roma fece una città monumentale, che promosse una politica sociale più attenta verso i ceti popolari, che dette nuovo, straordinario impulso alla cultura, torna dunque in campo a ricordare l’apice della classicità latina: un patrimonio ideale che con quello contiguo della Grecia ha forgiato la civiltà occidentale.

Erica Culiat

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto