Articolo 21 al Festival Costituzione: l’ospite d’onore sarà Zagrebelsky

Il giudice ed ex presidente della Corte invitato a tenere la lectio magistralis. Dal 29 al 31 maggio a San Daniele incontri, spettacoli e una mostra fotografica
Gustavo Zagrebelsky
Gustavo Zagrebelsky

Ci sono i professionisti della comunicazione e quelli che pestano le dita sulla tastiera con l’unico obiettivo di seminare odio e falsità. Chi informa rispettando i criteri della verità e della continenza e chi preferisce rimestare nella giungla delle fake news.

C’è la carta stampata che nel web ha trovato l’alleato per sfondare il muro del tempo e dello spazio e ci sono i social eletti a sfogatoio senza fili per odiatori seriali.

Nell’era dell’improvvisazione, gettate alle ortiche le competenze, anche l’articolo 21 sulla libertà di manifestazione del pensiero ha finito per pagare pegno. E, trasformato in una sorta di terra di nessuno aperta anche alle oscenità, è stato declinato in forme che nulla c’entrano con il giornalismo. Troppo, per non invocare una reazione.

«Basta con il silenzio. È venuto il tempo della resistenza civile», invocava Gustavo Zagrebelsky il 23 novembre 2018 dalle colonne de “la Repubblica”. Un appello ai valori dell’antifascismo e un attacco ad alcune posizioni dell’allora governo Lega-M5S e delle destre in Europa, il suo, che piace rispolverare anche contro le derive di certa comunicazione.

Anche perché sarà proprio lui, giudice costituzionale e, nel 2004, presidente della Corte costituzionale, il prestigioso ospite incaricato di tenere la lectio magistralis dell’ottava edizione del “Festival Costituzione” di San Daniele del Friuli. E cioè della manifestazione organizzata dall’associazione per la Costituzione per celebrare la Festa della Repubblica e dedicata quest’anno, appunto, all’articolo 21 della Costituzione.

Zagrebelsky, quindi, alla sua prima volta in Friuli, sul palcoscenico che più di qualsiasi altro ne rispecchia princìpi e formazione, per la tre giorni in programma da venerdì 29 a domenica 31 maggio. Ricco di spunti e ospiti di livello, il cartellone prevede incontri, spettacoli e iniziative collaterali distribuiti tra l’auditorium “Alla Fratta”, la biblioteca Guarneriana e altre location, tra cui il Museo del territorio, dove giovedì 28 sarà inaugurata una mostra fotografica sulla libertà di pensiero.

«Abbiamo individuato tre nuclei tematici collegati all’articolo 21, una delle colonne della nostra Costituzione, per approfondirli con l’aiuto di esperti della materia – anticipa il presidente dell’associazione, Paolo Mocchi, al Messaggero Veneto –: i giornalisti minacciati, in Italia e all’estero, il rapporto tra social network e informazione e l’hate speech».

Da qui, la scelta di relatori capaci di portare testimonianze professionali e di vita dirette. A cominciare da Paolo Berizzi, giornalista di Repubblica impegnato in inchieste sulla rinascita di organizzazioni di estrema destra nel nord Italia e, per questo, minacciato e costretto da qualche tempo a vivere sotto scorta, e Mauro Barberis, docente universitario e autore del libro Come internet sta uccidendo la democrazia (Chiarelettere).

E mentre si attendono le conferme di cronisti stranieri a loro volta costretti a vivere sotto scorta, nel programma figura già il nome di Donatella Stasio, che in rappresentanza della Corte Costituzionale relazionerà sul dovere di comunicazione dei magistrati. Il festival comprenderà anche quest’anno una sezione riservata agli studenti delle medie e superiori delle province di Udine e Pordenone.
 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto