Arte e monumenti storici da riscoprire: quanti gioielli nascosti in Friuli

Le piccole guide della Deputazione di Storia Patria per il Friuli: altre due uscite sulle opere d’arte a Martignacco e Bertiolo

Isabella Reale
Da sinistra, Edicola e frammenti ricomposti del Pilacorte a Camino, la Madonna del latte del Pilacorte, a Martignacco e un affresco di Giuseppe Buzzi a San Martino a Bertiolo (foto A. Buldrin)
Da sinistra, Edicola e frammenti ricomposti del Pilacorte a Camino, la Madonna del latte del Pilacorte, a Martignacco e un affresco di Giuseppe Buzzi a San Martino a Bertiolo (foto A. Buldrin)

Si autodefiniscono piccole guide, e lo sono, per il loro formato tascabile che però conta almeno una cinquantina di pagine e ampi apparati illustrativi anche se ridotti spesso a “figurine”, ma il punto di forza della collana Monumenti storici del Friuli, che ha appena fatto il giro di boa delle 101 pubblicazioni, non sta solo nella documentata presentazione della singola chiesa, palazzo od opera d’arte oggetto dello studio, in termini divulgativi, ma nel fatto che più spesso di quanto si creda queste indagini sul campo, monumento per monumento, rivelano anche sorprese, scoperte, inediti, e soprattutto fanno emergere un patrimonio di storia, arte, architettura che di fatto è poco se non del tutto noto anche a chi lo abita da vicino, anzi, soprattutto a chi ci passa davanti spesso e distrattamente.

Questa impresa ha inizio nel 2004, su progetto e direzione di Giuseppe Bergamini, che di anno in anno ha affidato a studiosi, nomi noti ma anche giovani ricercatori che a quel particolare “monumento” erano interessati in prima persona, spesso per motivi affettivi e di vicinanza, o per percorsi di studio. Il tutto si compie sotto l’egida della Deputazione di Storia Patria per il Friuli, istituita nel 1918 e oggi presieduta da Andrea Tilatti, con il compito di «raccogliere e pubblicare, per mezzo della stampa, studi, storie, cronache, statuti e documenti diplomatici ed altre carte che siano particolarmente importanti per la storia civile, militare, giuridica, economica ed artistica del Friuli”.

La collana sostenuta dalla Regione, dalla Fondazione Friuli, e visitabile su piattaforma informatica guidartefvg.it, da forma e contenuto al progetto intitolato Identità Culturale del Friuli, e si distingue per la portata ambiziosa dello scandaglio sistematico del territorio che ha come antecedenti solo l’appassionato e fondamentale lavoro di pre’ Bepo Marchetti, Le chiesette votive del Friuli, edito a puntate su «Sot la nape».

Questi singoli libretti sono dunque innanzitutto occasione di rilettura di un patrimonio, che è soprattutto ecclesiastico, da cui la stretta collaborazione con le diocesi e le singole parrocchie, alla luce di un aggiornamento degli studi e di specifiche campagne fotografiche che vanno ad attestarne la conservazione, e diventano poi patrimonio comune in quanto distribuiti alle parrocchie stesse e agli enti di riferimento a titolo gratuito, e a biblioteche e istituti che ne facciano richiesta.

E ancora, al di là del singolo monumento, che non di rado riserva sotto la lente anche qualche nuova piccola perla, quello che brilla in questo progetto è la collana, l’aver messo insieme tanti luoghi, tanti studiosi, e portato alla luce tanto nuovo materiale storico, artistico e architettonico.

Alcuni esempi: il n. 101 a cura di Carlo Venuti evidenzia l’importanza dell’antica parrocchiale di Martignacco, Santa Maria Maggiore, ancora fresca di restauri dopo un lungo oblio, che ha restituito preziosi e singolari affreschi due e trecenteschi, ricchi di sorprendenti dettagli naturalistici, e da dove provengono capolavori già trasferiti in duomo, come la Madonna del Bellunello, e una delle più tenere Madonne del latte del Pilacorte, già nicchiata in uno dei pilastri e datata al 1504.

Edito anch’esso nello scorso anno il n. 99, dedicato alla Chiesa parrocchiale di S. Martino a Bertiolo, a cura di Francesca Venuto, dove finalmente il soffitto affrescato trova il suo autore in Giuseppe Buzzi, che lo realizzò nel 1750. Nuove attribuzioni a Pilacorte entrano di prepotenza nel n. 96, Le Chiese di Camino al Tagliamento, a cura di Giuseppe Bergamini e Vieri Dei Rossi, a contrassegnarne la parrocchiale di Ognissanti in un esemplare dialogo tra antico e moderno sotto l’egida dell’architetto Pietro Zanini.

Un omaggio dello stesso Bergamini al fotografo Riccardo Viola, il cui obiettivo ha fissato con generosità i nostri beni culturali, contrassegna il libretto n. 91 dedicato allo spettacolare l’altare ligneo di Giovanni Martini nella sua Mortegliano, uno dei capolavori assoluti dell’arte in Friuli.

Ma la collana ha infilato anche luoghi più appartati, come Budoia, Dardago, o scendendo a valle, Fraforeano, Pradamano, e si prepara a nuovi incontri e proposte, di cui qui anticipiamo una per tutte: il campanile della basilica di Aquileia, a cura di Bruno Micali che per la Soprintendenza ne ha realizzato importanti restauri, in quanto monumento per eccellenza e simbolo stesso dell’intero Friuli.

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