Addio a Karen Black, recitò in “Easy Rider” e in “Nashville”

È morta in clinica a Los Angeles l’attrice americana Karen Black, 74 anni, icona della controcultura che negli anni 70 investì anche il mondo dorato di Hollywood con pietre miliari quali “Easy Rider”,...

È morta in clinica a Los Angeles l’attrice americana Karen Black, 74 anni, icona della controcultura che negli anni 70 investì anche il mondo dorato di Hollywood con pietre miliari quali “Easy Rider”, “Cinque pezzi facili” o “Nashville”, che la videro al proscenio. Aveva lavorato praticamente con tutti i migliori registi, da Francis Ford Coppola a Robert Altman, da Bob Rafelson a John Schlesinger fino ad Alfred Hitchcock, del quale fu l’ultima musa nel canto del cigno intitolato “Complotto di famiglia”. Era malata di cancro dal 2010, quando le fu diagnosticata una rara forma tumorale che le impose l’asportazione chirurgica di un terzo del pancreas: l’intervento era parso dapprima risolutivo, ma l’anno scorso dovette sottoporsi ad altre due operazioni. Il decesso è stato annunciato dal marito, Stephen Eckelberry, sposato in quarte nozze e con il quale ebbe un figlio biologico, Hunter, e ne adottò un’altra, Celine. Su Facebook ha parlato di lei come, oltre che «moglie», anche «la mia migliore amica». Nata il primo luglio 1939 a Park Ridge, periferia di Chicago, sangue tedesco, boemo e norvegese nelle vene, bocca carnosa che ne costituiva il tratto distintivo, folti capelli castani, di cui però prese presto il vezzo di cambiare il colore quasi a ogni nuovo film, si formò alla leggendaria scuola di recitazione di Lee Strasberg.

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