Zilli va in pensione, ma il ristorante “Alle Alpi” resta friulana

UDINE. Un altro protagonista storico della gastronomia udinese ha deciso di spegnere i fornelli e di passare la mano.
Notizie simili sono sempre interessanti per capire come va questo piccolo e movimentato universo che rappresenta il cuore economico della città, fatto di ben 180 esercizi nel campo della ristorazione (osterie, trattorie, ristoranti eccetera) e di 350 fra bar, caffè, pub, enoteche.
Settore nel quale Alberto Zilli, classe 1942, si è ritagliato un ruolo preciso e ben riconoscibile, come re delle carni alla griglia, fin da quando cominciò la sua attività nell’estrema periferia della provincia, addirittura a Cave del Predil, il paese dei minatori. Scese poi a Magredis di Povoletto e infine approdò in città, rilevando la trattoria “Alle Alpi”, in via Veneto a Cussignacco, un nome che è sulla scena, nel succedersi delle gestioni, fin da metà Ottocento.
Proprio vent’anni fa, nel 1996, Zilli aprì questa sua nuova parentesi dedicandosi a una cucina molto ruspante, sincera, friulana, nella quale i piatti di spicco sono stati sicuramente la sua famosa “fagiolata”, degna anche di essere premiata a qualche concorso gastronomico, o il coniglio, per il rilancio di una tradizione un po’ accantonata.
A tutto questo l’oste ha aggiunto il suo tocco di persona sensibile, silenziosa e attenta a ogni aspetto dell’accoglienza, compreso quello artistico, vista per esempio la sua sincera amicizia con il pittore Antonio Cendamo e il fatto che gli stesso si diletta a dipingere con discrezione.
Per tale motivo, il locale di Cussignacco è diventato un punto di incontro e ritrovo, anche per ospitare serate a contenuto poetico e musicale, favorite dall’atmosfera dove un ruolo significativo spettava pure all’arredamento con le pareti piene di maschere, pupi, orologi a pendolo, vecchi strumenti musicali, foto d’epoca, e poi molti quadri dovunque, tutti elementi di un mondo colorato e coinvolgente, creato con fantasia attorno al fuoco acceso.
Sabato Alberto Zilli saluterà gli amici e la clientela per andare in pensione e passare ad altri la conduzione delle Alpi. In punta di piedi, come sempre.
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