Zanardi Landi: «Egitto nella bufera, impossibile avanzare delle ipotesi»

UDINE. «In situazioni del genere non esiste un caso standard, dall’avvio delle indagini possono passare pochi o tanti giorni». A parlare è Antonio Zanardi Landi, già ambasciatore e consigliere diplomatico del presidente della Repubblica.
La sua esperienza e i suoi contatti gli suggeriscono che i ministeri e le autorità italiane ed egiziane sono «super-allertate» nella ricerca di Giulio Regeni, lo studente di Fiumicello di cui non si hanno più tracce dalla sera del 25 gennaio, quando è scomparso al Cairo.
«Certo – aggiunge Zanardi Landi – da genitore sarei molto preoccupato, ma so anche che l’attenzione del nostro Governo sul caso di Regeni è molto alta e non calerà fino a quando non si avranno notizie certe».
Il diplomatico è stato console a Teheran fino al 1987.
«È difficile dire quanti sono gli italiani che scompaiono durante viaggi in Paesi complicati da visitare, ma direi che sono tanti. L’Egitto poi – continua Zanardi Landi – sta affrontando una fase particolarmente difficile e la situazione politica e civile è tumultuosa, ma, lo ripeto, le autorità sono super-allertate e la prima cosa da ricostruire sono i contatti che lo studente ha al Cairo, dove sta facendo un dottorato di ricerca, e che al momento non si conoscono ancora nei dettagli. Tra i governi italiano e egiziano, però, è in corso una fitta rete di colloqui, molto importante, e quindi l’attenzione è massima».
Oggi Roma ospiterà una riunione ristretta di 23 ministri degli Esteri per fronteggiare la minaccia dell’Is, cui parteciperà anche il rappresentante del governo egiziano. Mentre domani prenderà il via la missione imprenditoriale di due giorni in Egitto, guidata dal ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi.
L’ex consigliere diplomatico del Capo dello Stato riprende poi dal suo impegno in Iran, dove organizzò la completa evacuazione della comunità italiana da Teheran.
«Sono trascorsi trent’anni – prosegue Zanardi Landi –, ma quando ero console nella capitale iraniana, più volte mi è capitato di cercare qualche connazionale e ogni volta che accade un fatto del genere iniziano grandi operazioni di indagini, ma non esiste un caso tipo, una situazione standard. È possibile che dal momento in cui si avvia la ricerca di qualcuno, passino pochi giorni per avere informazioni certe oppure molti e quindi non è davvero ipotizzabile dire come andrà in questo caso. C’è solo da attendere e avere fiducia nelle istituzioni», chiude Zanardi Landi.
A seguire da vicino il caso di Regeni è anche la presidente della Regione Debora Serracchiani, che ieri in serata ha parlato al telefono con l’ambasciatore italiano al Cairo, Maurizio Massari. Al diplomatico Serracchiani ha chiesto d’essere tenuta al corrente di eventuali sviluppi riguardanti la vicenda del giovane studente di Fiumicello, che dalla capitale egiziana non dà più notizie di sè da otto giorni.
«Dalla Regione seguiamo con attenzione e partecipazione questa situazione – ha detto Serracchiani – stando vicini alla famiglia di cui riusciamo solo a immaginare l’angoscia». In queste ore la presidente della Regione è stata anche in contatto con la Farnesina.
Al Cairo sabato sono arrivati i genitori di Giulio Regeni, Paola e Claudio, che sono in contatto continuo con l’Ambasciata italiana nella capitale egiziana e il ministero degli Affari esteri.
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