Vogliono abiti firmati, ma finiscono in cella

REANA DEL ROJALE. Due montenegrini, un uomo e una donna, entrambi di 34 anni, sono finiti nei guai perché sorpresi all’interno del centro commerciale Sorelle Ramonda di Reana del Rojale mentre cercavano di impossessarsi di alcuni capi firmati, per un valore complessivo di circa mille euro.
Ma stavolta i carabinieri si sono trovati di fronte a due persone in apparenza decisamente benestanti, di ritorno da una vacanza sulla neve e in possesso di contanti, carte di credito, circa un grammo di stupefacente (per il quale lui è stato segnalato alla Prefettura) nonchè di un’auto con a bordo sci e valige piene di abiti di lusso.
La coppia è entrata in azione verso le 14 di venerdì, quando lei, tentando di uscire con due abiti (ai quali aveva staccato le placche grandi antitaccheggio, ma non gli sticker magnetici, più difficili da individuare) ha fatto scattare il sistema antifurto del megastore. La donna si è allora subito diretta verso il bar del negozio, che si trova proprio accanto all’uscita.
Nel locale, infatti, c’era il suo compagno che, dopo aver regolarmente acquistato un paio di jeans, era riuscito a prendere un abito del valore di 650 euro.
Visto che la situazione si stava facendo “difficile”, l’uomo ha appoggiato il giaccone appena rubato su uno dei tavolini, mentre lei è rientrata nel centro commerciale in tutta fretta e, sperando di non essere notata, ha gettato i due vestiti di cui si era impossessata poco prima sotto un espositore. Il personale addetto alla vendita e alla sicurezza, però, ha visto la scena e ha bloccato i due, attendendo l’arrivo dei carabinieri.
Fino a quel momento era stato scoperto, dunque, solo l’ammanco degli abiti femminili. Mentre l’intervento dei militari della stazione di Udine Est ha permesso di capire che anche l’uomo aveva cercato di sottrarre qualcosa, come è emerso dalla visione dei filmati restituiti dal sistema di videosorveglianza.
La merce è stata dunque recuperata e restituita al negozio. Mentre D.P. e A.B., entrambi incensurati, sono stati condotti in cella di sicurezza, in attesa del processo per direttissima nel quale sono stati accusati di furto aggravato.
Nel corso dell’udienza di ieri entrambi hanno patteggiato la pena di otto mesi e 400 euro di multa.
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