Vitalizi, si rompe il “tavolo”: il M5s presenta la sua legge

UDINE. Non c’è accordo in Consiglio regionale, nemmeno sul taglio dei vitalizi degli ex politici. Il Movimento Cinque Stelle ieri, al termine dell’ultima riunione del gruppo di lavoro che avrebbe dovuto trovare una sintesi, ha abbandonato il tavolo. E oggi i consiglieri grillini presenteranno una loro proposta di legge, naturalmente molto diversa da quella che era in discussione.
Presieduto da Franco Iacop, il gruppo di lavoro sui vitalizi, istituito in seno al Consiglio regionale per esaminare le proposte normative in merito, ieri ha comunque ulteriormente approfondito il tema in vista di approvare il testo definitivo che dovrà essere depositato come proposta di legge per essere votato in Aula nella seduta del Consiglio regionale di giovedì 5 febbraio, dopo essere stato esaminato in I Commissione. Una nuova riunione del tavolo “ristretto”, senza il M5s è in programma per domani.
La rottura, secondo i consiglieri di Grillo, è stata determinata perchè il testo in discussione dal gruppo di lavoro era troppo “morbido”.
«Non c’è stato più un punto di contatto - conferma la consigliera del M5s Elena Bianchi -, a nostro avviso è necessario rivedere completamente l’istituto del vitalizio, altrimenti si dà solo un contentino alla gente “assetata” di sangue. Il gruppo di lavoro si era concentrato sui vitalizi in essere, con riduzioni percentuali sugli importi per tre anni, la misura è temporanea e poi si tornerebbe come prima. Stanno seguendo le linee guida emerse dalla riunione della Conferenza dei consigli regionali, con qualche ritocco. Le nostre idee non sono state prese minimamente in considerazione, così non aveva più senso restare».
La proposta del Movimento, che sarà illustrata oggi, prevede essenzialmente il ricalcolo delle “pensioni” degli ex consiglieri in base alla contribuzione effettivamente versata nel periodo in cui hanno rappresentato i cittadini del Friuli Venezia Giulia. Ricalcolo che varrebbe anche per i vitalizi già in erogazione.
«La cifra percepita da un ex - commenta ancora Bianchi - non ha nulla a che fare con i contributi versati. E’ totalmente slegata, con le nostre misure il risparmio per le casse della Regione sarebbe molto maggiore. Noi chiediamo anche un innalzamento dell’età in cui si ha diritto a percepire l’assegno, cioè 66 anni, non 65 come indicato dagli altri, mentre la reversibilità la aboliamo completamente per chi deve ancora ottenere il vitalizio, mentre la manterremmo per chi ce l’ha già».
Il capogruppo dei Cittadini Pietro Paviotti non è turbato dal forfait del M5s. «Non mi stupisce il loro atteggiamento - dice -, vogliono cavalcare un tema che è molto sentito dalla gente. Io ritengo che ci voglia serenità e pacatezza su questo argomento, non ho intenzione di prendere posizioni estreme. Interverremo non sul vitalizio in sè, che rappresenta un diritto, ma sui privilegi, che elimineremo. La proposta di legge sarà pronta in tempi brevissimi, forse già domani».
Dagli ultimi rumors si intuisce che comunque, oltre ai tagli già paventati, potrebbe esserci pure una “stretta” sull’assegno di reversibilità. Come è noto l’ammontare della spesa della Regione per i vitalizi è di circa 9 milioni di euro l’anno. Il consiglio regionale, nel 2013, su proposta del centrosinistra, li ha aboliti.
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