Visite hard, cardiologo sospeso dal servizio

Tre donne avrebbero subito abusi durante i controlli per il rilascio della certificazione sportiva in un centro di Conegliano

CONEGLIANO. Per l’esame dell’elettrocardiogramma le pazienti dovevano spogliarsi restando soltanto in mutande. Se poi il medico rilevava presunti problemi di circolazione, legati alle emorroidi, le sottoponeva a lunghe e fastidiose ispezioni rettali.

Per queste anomale visite un cardiologo, residente in provincia di Venezia, che operava in un centro di medicina sportiva di Conegliano, per il rilascio della certificazione sportiva non agonistica, è stato sospeso dal servizio con l’accusa di violenza sessuale dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Treviso.

Tre, in particolare, le donne che avrebbero subìto gli abusi durante la visita medica. Due di queste si sono rivolte alla Questura di Treviso, alla fine della scorsa estate, e dalle indagini, come è stato reso noto durante la conferenza stampa, sei pazienti (tra i 22 e i 45 anni) hanno testimoniato di essere state fatte spogliare e alcune di loro anche di avere subito le ispezioni rettali.

Professionista insospettabile. Cinquant’anni, cardiologo specializzato in visite medico-sportive e medico sociale di una squadra di calcio della Marca, il professionista indagato per violenza sessuale è il più classico degli insospettabili. Un cardiologo stimato che mai prima della scorsa estate aveva avuto problemi con la giustizia.

Sono state due donne a presentarsi negli uffici della squadra mobile e a confidarsi su quelle strane visite mediche che avevano subìto in un ambulatorio privato di medicina sportiva di Conegliano, dove si erano recate per ottenere il certificato di idoneità non agonistica.

Secondo quanto hanno testimoniato le sei donne, il cardiologo le avrebbe sottoposte a visite quantomeno anomale. Innanzi tutto, durante la visita per l’elettrocardiogramma, erano state invitate a spogliarsi, rimanendo soltanto con gli slip, per posizionare meglio gli elettrodi. In secondo luogo, con la scusa di presunti e improbabili problemi di circolazione, legati alle emorroidi, diagnosticati al momento, alcune pazienti sarebbero state sottoposte a lunghe e fastidiose ispezioni rettali.

Visite davanti ai mariti. Una di queste è avvenuta anche davanti a un marito. Il fatto risale all’agosto scorso quando, dopo una visita a un giovane calciatore della società di cui era medico sociale, il cardiologo aveva invitato a sottoporsi a un’ispezione rettale la madre per un presunto problema alla circolazione sanguigna.

La visita avvenne davanti agli occhi del marito della donna. Seppur perplessi, entrambi non avvertirono la necessità di andare a denunciare il medico confidando nella regolarità della visita e nella buona fede del professionista. Soltanto dopo essere stati chiamati in Questura e sentiti dalla polizia, i coniugi hanno deciso di sporgere denuncia.

Il parere dei colleghi. A pesare sull’inchiesta che ha portato alla denuncia per violenza sessuale del cardiologo e alla sua sospensione dal servizio sono stati i pareri di alcuni cardiologi ed esperti in proctologia che hanno sottolineato la procedura non corretta seguita dal medico nelle visite alle pazienti.

I loro pareri sono stati verbalizzati dalla polizia e hanno avuto il loro peso nella decisione del giudice di sospendere l’indagato dal servizio.

«Lo scopo della conferenza stampa – spiega il capo della squadra mobile di Treviso, Enrico Biasutti – è quello di lanciare un appello attraverso i media per verificare che non ci siano altre donne che si siano trovate nelle stesse situazioni delle sei pazienti che hanno sporto denuncia contro il cardiologo».

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