Viaggio nei quartieri: oggi tappa a Sant’Osvaldo

UDINE. Il caffè con il Messaggero Veneto a Sant’Osvaldo, a Udine. Alle 11.30, alla trattoria “Al Contadino”, gli abitanti hanno l’opportunità di segnalare pregi e difetti del vivere nel quartiere. Il dibattito si preannuncia interessante anche perché da palazzo D’Aronco sono già arrivate le prime precisazioni. In primis sulla viabilità.
«A giorni, ai proprietari dei terreni tra via Popone e via della Valle arriveranno le richieste di esproprio per realizzare la rotatoria spostata dal nuovo Piano regolatore vicino a via Sant’Osvaldo», assicura l’assessore alla Mobilità, Enrico Pizza, respingendo le accuse di aver bloccato il collegamento tra il palazzo della Regione e l’autostrada.
Anche la consigliera comunale delegata, Eleonora Meloni, ci tiene a dire che l’eliminazione delle circoscrizioni non ha fatto venir meno i servizi. «I problemi sono stati determinati dal blocco dei cantieri a seguito dell’introduzione del patto di stabilità», continua Meloni assicurando che l’amministrazione sta valutando azioni anche per garantire la riapertura dello sportello del cittadino.
Allo stesso modo, Meloni elenca i lavori che partiranno a breve: la realizzazione dei dossi nelle vie Basaldella e San Pietro, mentre in un secondo momento arriveranno pure nelle vie Giussani e Castions di strada. Sarà inoltre illuminato l’ultimo tratto di via Giussani.
«Sant’Osvaldo - continua la consigliera delegata - è l’unico quartiere privo di piste ciclabili. Abbiamo preparato uno studio che è stato ripreso e presentato dall’Uti al ministero per il finanziamento. Interessa le vie Pozzuolo, Lumignacco e Sant’Osvaldo. Vorremmo fosse un quartiere slow ecco perché pensiamo di introdurre, in tutte le vie secondarie, il limite dei 30 chilometri orari».
Meloni descrive un quartiere dove l’obiettivo è «sviluppare il senso di comunità. Da qui l’organizzazione della festa del 5 agosto e la biciclettata “Udine free bike” che vorremmo diventasse una seconda “Udine pedala”». Insomma i primi a voler mantenere i contatti con i cittadini è proprio l’amministrazione comunale che, aggiunge Meloni, hanno ben presente anche il problema della riqualificazione delle aree dismesse. Siamo in collegamento con la Regione per valutare cosa fare nell’ex caserma Piave, al posto dell’hospice».
Gli abitanti di Sant’Osvaldo erano pronti ad accogliere la struttura per malati terminali proprio perché avrebbe dato la possibilità di rafforzare l’immagine del quartiere come sede del polo sanitario. Gli abitanti di Sant’Osvaldo ritengono di non essere stati ancora ripagati per i disagi provocati dall’impianto di compostaggio, dalla massiccia presenza delle case popolari e soprattutto dal traffico che continua a mettere in croce diverse vie, non ultima via Attimis.
Tra le varie anime di Sant’Osvaldo c’è anche quella universitaria con l’Azienda agraria a fianco dell’ex ospedale psichiatrico. Questo per dire che il quartiere è composto da molte realtà che, a volte, stentano a dialogare tra di loro.
Stamattina affrontiamo le varie questioni dando voce a tutti. L’appuntamento, lo ribadiamo, è fissato per le 11.30, alla trattoria “Al contadino”. In via Pozzuolo 204.
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