Viaggio nei borghi dimenticati: Muinta e Inglagna

Nel primo ci vive Marco che dice: pace e silenzio valgono più dei disagi. Nel secondo risultano solo cinque residenti, ma, in realtà, d’inverno il paese è completamente disabitato

UDINE. Continua il nostro viaggio nei borghi “dimenticati” del Friuli. E’ la volta Muinta, frazione di Tramonti di Sopra, e di Inglagna, frazione di Tramonti di Sopra.

A Muinta non ci sono residenti. Negli anni Quaranta il paese contava una trentina di abitazioni rimaste gradualmente disabitate per l’emigrazione di massa degli anni Cinquanta verso la Francia.

Marco Crovatto, originario del posto, ma residente a Milano, due volte all’anno ritorna a Muinta per godersi la tranquillità e il silenzio della sua borgata...

«Ho ristrutturato la casa di mio padre - ci confida - e non posso fare a meno di una scappatina, sia d’estate che d’inverno, nell’abitazione dove sono nato».

«Il drastico calo demografico che ha subito il paese non è dovuto solo all’emigrazione, ma anche all’inadeguata viabilità. Qui ci si arriva solamente a piedi».

«Per portare la nuova cucina ho dovuto noleggiare un elicottero. Però d’inverno - conclude cambiando tono - quando non c’è nessuno, vedere caprioli e mufloni che pascolano sotto casa, vale ben più dei disagi».

All’anagrafe di Tramonti di Sopra risultano solo cinque residenti nella borgata di Inglagna ma, in realtà, d’inverno il paese è completamente disabitato.

Abbiamo avuto la fortuna di incontrare Edo Vallar, classe 1921, originario di Inglagna e reduce della ritirata di Russia...

«In questo paese fino agli anni Sessanta - ci racconta - c’era la scuola elementare con oltre trenta ragazzi, un’osteria e un piccolo alimentare».

«Gli uomini - proseguie - emigravano nella stagione estiva in Francia o in Germania dove erano richiesti come “segantini”. Infatti, nella nostra zona c’erano esperti tagliatori di legname, specializzati nel fare traversine per le ferrovie».

«L’otto di settembre qui c’era la grande festa di Maria Bambina, a cui è dedicata la nostra chiesa, con una suggestiva processione a luci spente. Ora non c’è più niente! Sono rimasti solo i ricordi e qualche vecchio... più giovane di me».

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