Omicidio Tominaga, slitta la consegna della perizia: il gup concede una proroga

L’esame sarà acquisito durante l’udienza del 22 maggio. La perizia servirà a definire l’accusa nei confronti di Djouamaa

Alessandro Cesare
Shimpei Tominaga
Shimpei Tominaga

Doveva essere consegnata giovedì 8 maggio la perizia psichiatrica dal consulente incaricato dal tribunale di Udine su uno dei tre imputati per la morte di Shimpei Tominaga, l’imprenditore giapponese scomparso lo scorso giugno per le conseguenze di un pugno ricevuto in pieno volto in un locale di via delle Pelliccerie.

Invece il giudice per l’udienza preliminare Roberta Paviotti ha concesso una proroga allo psichiatra udinese Marco Stefanutti. Il professionista dovrà far pervenire la perizia entro il 14 maggio per essere poi acquisita durante l’udienza già fissata per la settimana successiva, il 22 maggio, con l’intervento dello stesso Stefanutti.

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L'imprenditore Shimpei Tominaga e gli istanti prima dell’aggressione ripresa dalle telecamere

La discussione del giudizio abbreviato invece, che vedrà imputati, oltre a Djouamaa, ventiduenne di Conegliano, anche Samuele Battistella, ventenne di Mareno di Piave, colui che materialmente sferrò il pugno all’imprenditore giapponese, e Daniele Wedam, ventenne, residente a Conegliano. Se per Battistella l’accusa sarà di omicidio preterintenzionale (in concorso per Wedam), per Djouamaa molto dipenderà dall’esito della perizia.

«Djouamaa ha dei disturbi tali da avere una rilevanza nella capacità di intendere e di volere», ha sostenuto il suo avvocato Guido Galletti. Gli altri legali coinvolti sono Stefano Arrigo per Battistella e Tino Maccarrone per Wedam.

La perizia di Stefanutti servirà per comprendere se il ventiduenne abbia compreso o meno il valore delle sue azioni, se costituisca un pericolo per la società, se sia in grado o meno di affrontare il processo. Non solo, sulla base delle conclusioni a cui giungerà lo psichiatra, si deciderà l’imputabilità o meno del giovane.

Nel procedimento penale a carico dei tre imputati ci sono anche più parti civili, costituite dalla famiglia Tominaga (moglie, figlio e fratello) e dall’amico presente al momento dell’aggressione da un lato (tutti assistiti dall’avvocato Alberto Tedeschi), da uno dei due ragazzi ucraini picchiato dalla banda che poi si è scagliata contro Tominaga dall’altro (rappresentato da Anna Caserta).

Tominaga è stato colpito al volto da un pugno, morendo pochi giorno dopo all’ospedale Santa Maria della Misericordia. Un avvenimento che scosse la comunità udinese, scatenando vibranti proteste sul tema della sicurezza in città. L’imprenditore giapponese, 56enne, venne colpito all’improvviso da Battistella mentre era appoggiato al bancone del “Buonissimo Kebab” di via Pelliccerie. L’unica “colpa” dell’uomo fu di aver invitato quei ragazzi a darsi una calmata e di interrompere l’aggressione in corso nei confronti di altri due giovani di nazionalità ucraina.

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