Via Fornace, «le case in rovina ricettacolo di gente sospetta»
PRAVISDOMINI. Un viavai di persone mai viste, che nulla hanno a che fare con quartiere e residenti. E la recente esplosione di due bombe carta all’indirizzo di una famiglia del luogo non c’’entra nulla. E’ infatti da tempo che i residenti in via della Fornace, a Barco di Pravisdomini, lamentano episodi che potrebbero anche richiamare l’attenzione delle forze dell’ordine, in questo caso, carabinieri della stazione di Azzano Decimo e polizia locale del consorzio Aster Sile, competenti per territorio.
A esprimere il disagio degli abitanti è Silvana Giannetti Bet, che ha sempre vissuto in via della Fornace. «Qui non ne possiamo più – si è sfogata –. La notte, questa strada è diventata andirivieni e rifugio di sbandati. Noi residenti siamo ostaggio di questa situazione e non ci sentiamo più sicuri. Ci consoliamo col fatto che ultimamente, per fortuna, non si sono più verificati furti».
Via della Fornace è una strada dove negli anni sono state costruite tante villette unifamiliari. A prima vista non sembra affatto una zona degradata, anzi. In fondo alla strada, però, verso la campagna, vi sono alcuni ruderi che, secondo diversi residenti, sono meta, se non rifugio, di quegli sbandati che avrebbero reso via della Fornace una delle vie meno sicure di Barco. Ultimo episodio che ha fatto impennare i timori dei residenti, l’esplosione di due bombe carta ai danni di una nota famiglia della zona. Episodio accaduto una quindicina di giorni fa la cui spiegazione più plausibile, al momento, sarebbe una lite tra vicini per motivi legati a vecchie incomprensioni. «Quel fatto, comunque discutibile – ha osservato Silvana Bet –, è qualcosa di estemporaneo. Ci preoccupano di più gli sconosciuti che la notte si radunano nelle case diroccate. Abbiamo paura e viviamo in allerta. Invitiamo le forze dell’ordine a vigilare su questa zona affinchè non si creaino ulteriori situazioni di rischio».
Rosario Padovano
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