Via ai lavori del supermercato Raso: ce ne sono già troppi

Nuovo iper-market Eurospin in via Udine: il cantiere è aperto a un tiro dal distributore Eni. Il derby del carrello si giocherà a distanza ravvicinata con Famila e l’Ipercoop del centro commerciale Meduna. Inutili, quindi, le proteste “no-cemento” alzate da alcuni consiglieri della circoscrizione Sud di Pordenone, come Sergio Raso.
«No all’Eurospin in via Udine». Il pollice verso di Raso su “carrello selvaggio” aveva spaccato il parlamentino di quartiere, in giugno. Parere consultivo, quello richiesto dal Comune, sul nuovo cantiere dello store Eurospin, ma le sintesi erano rimaste un desiderio.
«No all’esubero dei supermarket a Pordenone – il consigliere Raso aveva raddoppiato il parere contrario con la collega che batte bandiere Lega nord -. Ci sono capannoni sfitti in via Udine e nel tessuto urbano pari al 50 per cento delle strutture esistenti: vogliamo aumentare la cubatura della città del cemento? Vogliamo distruggere il verde? Vogliamo creare dei punti vendita con la crisi dei salari che dimezza i carrelli della spesa?».
Il sito che l’Eurospin ha scelto per aprire un punto vendita è strategico, dicono i benzinai dell’Eni. «Benvenuto al supermarket – era il commento tra un pieno e l’altro -. Non ci lamentiamo: un paio di anni fa ha chiuso i battenti l’alimentare Ins e abbiamo perso qualche cliente alla pompa di benzina».
La scommessa è quella sull’esubero di supermarket: a Vallenoncello ha tagliato il nastro Visotto, a fine giugno, con una grande superficie di vendita. «Ci vuole coscienza, senso di responsabilità in questi anni difficili – tuona Raso -. Cementifichiamo come fossero mattoncini di Lego: invece, siamo allo sfregio ambientale. Che cosa consegneremo alle nuove generazioni: una città artificiale?». Evoca gli eco-mostri, il consigliere che non ha paura di parlare. «Quello che il Comune di Pordenone avrebbe in cambio della concessione all’Eurospin è la rete fognaria a costo zero nell’area di via Udine – è il dettaglio - oltre alla realizzazione della rotatoria sullo stesso asse stradale. Un baratto che non regge. Sono contrario e mi batto, da indipendente, per salvare il salvabile nella nostra città dalle colate degli eco-mostri con molti capannoni abbandonati, oltre a uffici che non trovano utilizzatori». Scenari quotidiani intorno ai supermarket della periferia di Pordenone sono quelli della crisi. «Tanta gente recupera i prodotti cestinati, a fine giornata, dai reparti alimentari – Raso è testimone del fenomeno -. La povertà ha numeri alti e si costruiscono altri supermarket?».
Chiara Benotti
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